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Full text of "Catalogo della R. Galleria degli Arazzi"

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RR.  GALLERIE  E  MUSEI  DI  FIRENZE 


CATALOGO 

DELLA 

R.  GALLERIA  DEGLI  ARAZZI 


FIRENZE -ROMA 

TIPOGRAFIA  DEI  FRATELLI  BENCINI 


1884. 


INDICE  DEGLI  ARAZZIERI 

— ^icJ^cHÌ  


ASSELT  (Pietro  Van)  2. 

AUDRAN  (Giovanni)  75»  7^,  77,  78,  79,  80. 

BERNINI  (Leonardo)  57,58. 

BRONCONI  (Antonio)  9,11. 

FEVÈRE  (Pietro)  24,25,31,37,39,40,41, 

42,  43,92,  99,  112,  114, 
115,  116,  124. 

JANS  (pére)  52. 

IGNOTI  Fiorentini  i,  3,  4,  5,  6,  8, 10,  12, 38, 

44,45,47,  48,70,86,  87, 
9h  94,  95,  97,  98,  100, 

IDI,  102,  104,  105,  106, 

107,  108,  109,  Ilo. 

IGNOTI  dei  Gobelins  81,  82,  83,  84,  85,  103. 

IGNOTI  Tedeschi  60,61,62,63,64,65. 


.  Cd 


IV 


INDICE  DEGLI  ARAZZIERI 


IGNOTI  Fiamminghi  $3?  54>  5 5>  56,  $9,66,67, 

68,  69,71,72,73,74,88, 
89,90,91. 

KARCHER  (Niccolò)  14,  19,  21, 118, 119, 120. 

LEMOLYSE  (Pietro)  96. 

PAIS  (Pietro)  113. 

RAPINI  (Guasparri  di  Bartolommeo)  .  26,27,  28,  29  30,  32,  33, 

34,35.36,49»  $0. 

PASCINO  (Francesco  di)  117. 

ROOST  (Giovanni)  13,  i $,  16, 17, 18, 20,  22, 

23,  III,  121,  122,  123. 

SOVET  (J.)  $1.* 

TERMINI  (Gio.  Batta.).  7, 46. 


INDICE  DEI  PITTORI 


ALLORI  (Alessandro)  26,  28,  33,  34,49,  50. 

BACHIACCA  (Francesco  d'Ubertino 

Verdi  detto  il)  13,14,15,16,17,18,19, 

20,  21,  22,  23,  114. 

BAUDOUIN  (Yvart)  52. 

BRONZINO  (Angelo)  117,122,123. 

BRUN  (Carlo  Le)  52. 

CIGOLI  (Lodovico  Cardi  detto  il)       32,  112,  116. 

COYPEL  (Noèl)*  51. 

GENTILESCHI  (Artemisia  Lomi).  .  .  124. 

GRISONI  (Giuseppe)  57. 

IGNOTI  Fiorentini  i,  2,  3,  4,  5,  6,  7,  8,  10, 

12,24,  25,  27,  29,30,31, 

35.36»  37. 38, 39.40,41, 
42,  43,44,45,46,47,48, 
70,86,87,  92,  94,95.97. 

98,  ICQ,  IDI,  104,  105, 

106,  107,  108,  109,  no, 

121. 


VI 


INDICE  DEI  PITTORI 


IGNOTI  Francesi  59^67,  68,  69,  71,72,73, 

74,81,82,83,84,85. 

IGNOTI  Tedeschi   60,61,62,63,64,65. 

IGNOTI  Fiamminghi  66,90,91. 

IGNOTI  53.54,55,56,88,89,103. 

MEUCCI  (Vincenzo)  58. 

BUONARROTI  (Michelangelo)  ....  99. 

MORO  (Lorenzo  Del)  9,  11. 

'  SAGRESTANI  (G.)  11. 

SALVIATI  (Francesco  De  Rossi  detto 

Cecchino)  111,118,119,120. 

SANZIO  (Raffaello)  102. 

SARTO  (Andrea  Del)  115. 

SCACCIATI  (Andrea)  113. 

TROY  (Gio.  Francesco  De)  75,76,77,78,79,80. 


'a  R.  Galleria  degli  Arazzi  di  Firenze, 
^  primo  esempio  in  Italia  di  siffatti  istituti, 
I  offre  un  saggio  dei  vari  svolgimenti  della 
I  arazzerla  e  rappresenta  in  modo  speciale  la  sua 
storia  in  Toscana.  Essa  comprende  circa  124  esem- 
plari, condotti  su  disegni  di  rinomati  artisti,  per  opera 
di  maestri  d'arte  nazionali  e  forestieri. 

Quest'arte  del  tessere  gli  arazzi,  di  cui  i  primiordi 
si  debbono  ricercare  nell'Oriente,  si  diffuse  in  Europa 
specialmente  al  tempo  delle  Crociate  e  furono  primi 
gli  inglesi  ed  i  fiamminghi  a  diffonderla.  La  Francia 
poi  in  quest'arte  toccò  il  più  alto  segno  di  rinomanza. 


vili 


INTRODUZIONE 


Si  vuole  che  il  nome  stesso  di  arazzo  venga  da  Arras, 
città  della  Piccardia. 

Ma  l'incremento  maggiore  quest'arte  riceveva  sulla 
fine  del  secolo  XV,  quando  i  cartoni  italiani,  ingenti- 
lendo l'antica  e  tradizionale  maniera  fiamminga,  se- 
gnarono la  via  che  doveva  accrescere  splendore  a  que- 
st'arte ne' secoli  avvenire. 

In  questo  periodo  una  schiera  di  arazzieri  fiam- 
minghi si  versò  in  Itafia,  o  costretta  ad  abbandonare 
il  proprio  paese  per  vicende  politico -religiose,  o  al- 
lettata dalle  larghe  offerte  di  comuni  e  di  principi. 

Fatto  è  che  a  Mantova  nel  141 9  alcuni  fiammin- 
ghi lavorarono  pei  Gonzaga,  che  a  Venezia  nel  1421, 
a  Ferrara  nel  1436,  a  Siena  nel  1438,  a  Bologna 
nel  1460,  ^)  e  poco  più  tardi  in  Correggio  e  Urbino  si 
impiantarono  manifatture  d'ordito  alto.  A  queste  ul- 
time città  tenne  dietro  Roma,  e  notevole  fii  il  suo 
progresso  intorno  l'anno  1455  ^)  sotto  il  pontificato 
di  papa  Niccolò  V;  periodo  di  tempo  in  cui  la  Re- 


1)  E.  BoTTRiGARi.  Delle  antiche  tappezzerie  che  erano  in  Bo- 
logna e  di  quelle  che  vi  si  trovano  tuttavia.  Atti  e  Memorie 
della  R.  Deputaxione  di  Storia  Patria  per  le  Provincie  di  Romagna, 
Terza  Serie,  voi.  i.  Luglio-agosto  1883. 

2)  EuGÈNE  Muntz.  La  Tapisserie.  Paris. 


INTRODUZIONE 


IX 


pubblica  fiorentina  ebbe  a  servirsi  di  Livino  de'Gi- 
lii  1)  e  sulla  fine  di  quel  secolo  lavorò  in  Firenze 
per  il  duomo  Giovanni  di  Giovanni  arazziere  fiam- 
mingo. 

Succeduto  nel  ducato  di  Firenze  Cosimo  I  de' Me- 
dici, rivolse  le  sue  cure  specialmente  all'incoraggia- 
mento delle  arti  e  delle  industrie,  e  suU'  esempio  degli 
altri  principi  d'Italia,  volle  istituire  un'arazzerla  atta 
non  solo  a  gareggiare  con  quella  di  Ferrara,  che 
andava  innanzi  a  tutte  le  manifatture  italiane  di  quel 
tempo,  ma  ad  eseguire  qualsiasi  lavoro. 

E  con  quale  ardore  Cosimo  I  si  dedicasse  a  quella 
impresa,  perchè  tale  industria  riuscisse  degna  della  città 
che  la  coltivava,  ben  si  rileva  dalla  lettera  che  lo  stesso 
granduca  scriveva  nel  17  settembre  1545  a  don  Fran- 
cesco di  Toledo,  notificandogli,  come  avesse  condotto 
((  molti  maestri  excellenti  in  tale  arte  con  assai  lavo- 
«.  ranti  e  con  tutto  l'ordine  del  lavorare  le  tappezzerie.  » 
E  prosegue  :  «  Et  di  già  ho  fatte  rizzare  di  molte  telala 
((  per  far  dare  principio  a  simili  lavori,  et  spero  che 
(c  in  breve  tempo,  ci  si  abbi  a  lavorare  di  tale  sorte, 
((  che  non  sarà  più  necessario  alli  suddetti  di  questo 


1)  Conti.  Ricerche  Storiche  sull'Arte  degli  Ara^:(i,  pag.  4,  Do- 
cumento num.  I. 


X 


INTRODUZIONE 


«  Stato  et  alli  circunvicini  ancora  di  venirsi  a  fornirsi 
((  in  Fiandra  di  Tappezzerie  » 

A  fondatori  di  questa  manifattura  la  storia  non  ri- 
corda che  Niccolò  Karcher  e  Giovanni  vander  Roost 
e  ad  essi  si  unirono  dipoi  i  figli  di  questo,  dei  quali  uno 
portò  il  nome  del  padre,  l'altro  quello  di  Marco  3).  Essi 
erano  divenuti  celebri  per  le  pregevolissime  opere  con- 
dotte nell'arazzerla  ferrarese  sotto  il  duca  Ercole  II. 
Perocché  il  Karcher  si  fosse  fissato  in  Ferrara  intorno, 
l'anno  1534  insieme  col  fratello  Giovanni;  il  quale  vi 
rimase  anco  dopo  la  partenza  di  Niccolò,  mentre  Roost 
venne  in  Itaha  condottovi  nel  1536  dallo  stesso  Niccolò, 
il  quale  ritornava  a  Ferrara  da  un  viaggio  fatto  in 
patria,  insieme  con  otto  garzoni 

Secondo  la  lettera  del  granduca  essi  sarebbero 
giunti  in  Firenze  ai  primi  del  1545,  nel  quale  anno 
pare  che  incominciassero  ad  operare.  Infatti  sul  finire 
di  quello  era  già  ultimata  la  portiera  eseguita  su  car- 
tone del  Bronzino  che  sembra  dovesse  servire  di  sag- 


1)  Archivio  Centrale  di  Stato.  Carteggio  Mediceo,  Filza  6 
(Verde)  Cart.  242. 

2)  A.  Wauters.  Les  tapisseries  Bruxelloises,  pag.  168. 

3)  Vasari.  Vite  dei  Pittori,  Scultori  ed  Architetti.  Edizione  San- 
soni, voi.  VI,  pag.  455. 

^)  Campori.  UArai:(eria  Estense,  pag.  44. 


INTRODUZIONE 


XI 


gio  per  regolare  le  condizioni  del  contratto,  come 
rilevasi  da  una  lettera  di  Pier  Francesco  Riccio  a  Cri- 
stiano Pagni  in  data  del  di  8  decembre  1545  i). 

Fra  gli  importanti  lavori  che  eseguirono  dipoi,  è 
d'uopo  ricordare  i  primi  panni  delle  venti  storie  di 
Giuseppe,  nove  delle  quali  tessute  dal  Roost  e  undici 
dal  Karcher,  su  cartoni  del  Bronzino,  del  Salviati 
e  del  Pontormo  per  la  sala  del  consiglio  detta  dei 
Dugento  in  Palazzo  Vecchio,  ove  di  recente  furono 
una  parte  di  esse  nuovamente  collocate,  mentre  le 
altre  si  conservano  nei  magazzini  della  Amministra- 
zione della  R.  Casa. 

Si  giunge  cosi  al  20  ottobre  1546,  giorno  nel 
quale  il  notaro  fiorentino  Ser  Giovanni  Batista  Gior- 
dani stipulava  due  contratti  il  primo  dei  quali  fra 
il  suddetto  don  Pier  Francesco  Riccio  canonico 
fiorentino  e  maggiordomo  del  duca  Cosimo  come 
suo  mandatario  e  Giovanni  vander  Roost,  ed  il  se- 
condo con  Niccolò  Karcher,  ambidue  di  Bruxelles  e 
maestri  in  arazzerla.  In  virtù  dei  detti  contratti  il 
duca  metteva  a  loro  disposizione  convenienti  locali 


1)  Archivio  Centrale  di  Stato.  Carteggio  Mediceo,  Filza  375, 
Cart.  58. 

2)  Conti,  Op.  ciL  —  Documento  2. 


XII 


INTRODUZIONE 


e  si  obbligava  a  sborsare  non  solo  600  scudi  d'oro 
per  anno,  permettendo  loro  di  lavorare  per  privati, 
ma  di  pagare  a  parte  tutti  i  lavori  che  eseguissero 
per  conto  della  casa  medicea;  mentre  Roost  e  Karcher 
a  loro  volta  promettevano  non  solo  di  assumere  la 
direzione  della  medesima,  ma  s' impegnavano  a  im- 
piantare 24  telai,  metà  dei  quali  doveva  esser  sempre 
in  esercizio,  ed  a  insegnar  V  arte  loro  a  giovani  fioren- 
tini detti  creati  1). 

Questi  furono  i  principali  capitoli  fissati  per  l'isti- 
tuzione della  manifattura,  i  quali  per  tre  anni  dove- 
vano essere  scrupolosamente  osservati,  salvo  poi,  allo 
spirar  di  tal  termine,  nell'  interesse  reciproco  delle 
parti,  e  più  ancora  della  nascente  manifattura,  di  venir 
prorogati  con  tutte  quelle  modificazioni  ed  aggiunte 
che  l'esperienza  degh  anni  decorsi  avesse  suggerito. 


1)  Creato  è  parola  spagnola  che  vuol  dire  allievo  o  discepolo, 
ed  erano  così  chiamati  quei  giovani  che  per  imparar  l'arte 
stavano  sotto  la  direzione  dei  maestri  fiamminghi.  E  che  que- 
sti giovani  dovessero  essere  in  gran  numero  si  rileva  dalla  let- 
tera che  Lelio  Torelli  nel  17  novembre  1550  scrive  al  gran- 
duca: «  Il  Tappezziere  Roost  si  raccomanda  a  V.  E.  e  dice  che 
«  la  supplica  a  provvedere  che  e' possa  sostentare  il  suo  me- 
<(  stiere,  che  se  non  è  soccorso  li  è  forza  a  licenziare  una  xx  di 
«  fanciulli  che  si  trova  fiorentini  e  del  paese  che  imparano.  » 
—  (Archivio  Centrale  di  Stato.  Carteggio  Mediceo,  Filza  400, 
Cart.  3,  74). 


INTRODUZIONE 


XIII 


Infatti  un  mese  prima  dello  spirar  di  tal  termine, 
e  precisamente  nel  3  settembre  1549,  il  detto  notaro 
ser  Giovan  Battista  Giordani  addiveniva  ad  una  nuova 
convenzione  fra  il  nominato  maggiordomo  come 
rappresentante  del  duca  e  Giovanni  Roost,  colla 
quale  pur  richiamando  in  vigore  quella  del  1546 
s' introducevano  modificazioni  ed  aggiunte  impor- 
tanti 

Di  tali  innovazioni  basterà  accennare  l'istituzione 
della  tintoria  e  l'obbligo  nel  Roost  di  insegnare  a 
tutti  i  giovani  posti  sotto  la  sua  direzione  il  segreto 
di  tingere  d'ogni  colore.  Istituzione  importante  e  ne- 
cessaria per  ottenere  maggiore  stabilità  nei  colori  della 
lana  e  della  seta  che  si  doveva  impiegare  nella  tessitura 
di  panni  destinati  a  servire  di  decorazione  e  perciò 
maggiormente  esposti  all'azione  viva  della  luce. 

È  indubitato  che  richiamando  in  vigore  la  vecchia 
convenzione,  si  ebbe  in  animo,  colle  modificazioni  in- 
trodottevi, non  solo  di  dare  impulso  maggiore  all'araz- 
zerla mettendola  in  grado  di  concorrere  con  sicura 
prevalenza  coi  prodotti  di  altri  consimili  stabilimenti, 
ma  di  far  fronte  altresì  allo  sviluppo  che  in  soli  tre  anni 
di  vita  aveva  raggiunto. 


1)  Vedi  Documento  num.  i. 


XIV 


INTRODUZIONE 


Stipulata  cosi  la  nuova  convenzione,  il  Riccio  ne 
rendeva  tosto  informato  il  duca  con  lettera  del  6  set- 
tembre successivo,  facendogli  conoscere  come  si  fos- 
sero saldati  i  conti  e  chiedendogli  istruzioni  per  l'im- 
pianto della  tintoria  e  della  guardaroba,  e  circa  il 
modo  di  contenersi  con  l'altro  arazziere  fiammingo 
Niccolò  Karcher.  E  il  duca  con  due  noticine  in  mar- 
gine a  quella  lettera  si  riserbava  di  dare  il  suo  aJssenso 
per  l'impianto  della  tintoria,  mentre  approvava  1^  sti- 
pulazione del  contratto,  i) 

Quanto  al  saldo  finale  del  conto  del  Roost  nulla 
si  è  potuto  rinvenire.  Solo  dagli  Annali  delV Ara^:(eri(^ 
che  si  conservano  nella  Guardaroba  ai  Pitti,  fu  rin- 
tracciata la  nota  generale  delle  arazzerle  fatte  dal 
Roost  e  dal  Karcher,  dal  di  che  principiarono  a  lavo- 
rare a  tutto  il  15  luglio  di  quell'anno;  nella  quale 
sono  chiaramente  descritti  tutti  i  pezzi  d'arazzo  che 
furono  esclusivamente  tessuti  di  commissione  del 
principe  2). 

Riguardo  al  Karcher  il  contratto  non  venne  rin- 
novato che  molto  tempo  dopo  la  scadenza  del  primo, 


1)  Archivio  di  Stato.  Carteggio  Mediceo,  Filza  394,  Cart.  434. 

2)  Vedi  Documenti  num.  203. 


INTRODUZIONE 


XV 


cioè  nel  17  novembre  del  1550  da  avere  effetto  però 
dal  21  ottobre  1549,  in  cui  spirava  la  vecchia  con- 
venzione. I  nuovi  patti  sono  presso  a  poco  quelli  sti- 
pulati col  Roost,  colla  differenza  che  al  Karcher  venne 
assegnato  minor  numero  di  telai  che  al  Roost,  non  si 
fece  menzione  dell'istituzione  della  tintoria  e  la  prov- 
visione gli  fu  ridotta  a  scudi  200  annui  1). 

Dagli  Annali  dell' Araneria  si  deduce  che  essi 
nel  1553  cessarono  di  operare  come  rilevasi  da  un 
riassunto  di  tutti  i  lavori  fino  a  quel  giorno  eseguiti 
di  commissione  del  Duca  Nel  1560  il  Roost 
ridotto  impotente  al  lavoro  è  costretto  a  reclamare 
il  sostentamento  dal  figlio  suo  Giovanni  3),  e  venuto 
poi  a  morte  nel  22  gennaio  1563  fu  seppellito  nella 
chiesa  di  S.  Lorenzo 

I  pittori  che  fin  qui  maggiormente  si  distinsero  nel 
fare  i  cartoni  furono  il  Bronzino,  il  Salviati,  Iacopo 
da  Pontormo  e  Francesco  d'Ubertino  Verdi  detto  il 


1)  Vedi  Documento  num.  4. 

2)  Vedi  Documenti  5  e  6. 

3)  Conti,  Op.  cit.,  pag.  51. 

*)  ((  Libro  de' Morti  dal  1 560  al  1 581.  —  1563-64,  2,  22  Gen- 
«  naio,  M.°  Gio:  Arosto  fiammingo  tappezziere  del  Duca  ripo- 
«  sto  in  S.  Lorenzo.  »  Tale  notizia  mi  fu  gentilmente  comu- 
nicata dal  prof.  Milanesi  suddetto. 


XVI 


INTRODUZIONE 


Bachiacca;  i  quali  compendiano  quel  periodo  lumi- 
noso di  grande  ed  intelligente  produzione,  che  fu  l'am- 
mirazione dei  contemporanei. 

Ai  due  capi  arazzieri  fiamminghi  succedevano  nella 
direzione  della  manifattura  i  fiorentini  Benedetto  di 
Michele  Squilli  che  diresse  la  bottega  posta  in  Via 
de' Servi,  e  Giovanni  di  Bastiano  Sconditi  che  fu  capo 
dell'altra  posta  in  Via  del  Cocomero.  Alla  loro  morte 
la  direzione  di  queste  botteghe  si  riunì  nella  persona 
di  Guasparri  di  Bartolommeo  Papini.  Lavorarono  ai 
cartoni  in  questo  tempo  i  pittori  Giovanni  Della 
Strada  detto  lo  Stradano,  Alessandro  di  Cristofano 
Allori  che  ebbe  per  compagno  ed  aiuto  il  Butteri  e 
negli  ultimi  anni  Bernardino  Poccetti,  ai  quali  tutti 
devesi  una  quantità  immensa  di  cartoni  che  servi- 
rono ad  importanti  lavori. 

Non  cosi  prospere  e  avventurose  le  sorti  dell'araz- 
zerla nel  secolo  XVII,  nel  quale  tempo  Ferdinando  I 
divise  fra  l'arte  del  mosaico  in  pietra  dura  e  quella 
degli  arazzi  i  suoi  favori.  Troppo  breve  fu  quindi 
il  regno  del  suo  successore  Cosimo  II  perchè  questa 
arte  potesse  sperare  da  lui  quanto  aveva  perduto. 
Ma  salito  al  trono  Ferdinando  II,  se  non  le  restituì 
il  suo  antico  splendore  seppe  però  rianimare  la  pro- 
duzione con  Pietro  Pevere  flitto  venire  a  bella  posta 


INTRODUZIONE 


XVII 


da  Parigi,  al  cui  nome  è  legato  il  ricordo  della  mag- 
gior floridezza  dell'arazzerla  fiorentina. 

Al  Fevère  dobbiamo  pure  una  quantità  di  tessuti 
a  imitazione  della  pittura  a  olio,  bellissime  riprodu- 
zioni che  ingannano  l'occhio  per  la  perfetta  imita- 
zione. Ma  ciò  tolse  all'arte  la  originaria  e  propria 
qualità  decorativa  facendola  rivaleggiare  colla  pittura. 

Venuto  a  morte  il  Fevère,  il  basso  ordito  prese 
poco  a  poco  nella  fabbricazione  il  posto  dell'  or- 
dito alto.  Ad  impedire  che  prevalesse  il  nuovo  si- 
stema non  valse  l'opera  efficace  di  Giovan  Battista 
Termini,  direttore  dell'  arazzerla,  il  quale  per  di- 
fendere l'antico  dette  luogo  a  quelle  gare  e  dispute 
che  occasionarono  la  sua  fuga  da  Firenze,  con  danno 
non  lieve  della  manifattura. 

Ritornato  il  Termini  dopo  qualche  tempo  alla  di- 
rezione dell'  arazzerla,  il  sistema  da  lui  propugnato 
prevalse,  e  continuò  anche  col  successore  Antonio 
Bronconi.  —  Sotto  la  nuova  direzione  figurano  fra  i 
lavoranti  Leonardo  Bernini  e  Vittorio  Demigott,  che 
divennero  valentissimi  maestri  come  lo  dimostrano  gli 
arazzi  da  loro  tessuti,  rappresentanti  Le  quattro  parti 
del  inondo  i),  i  cartoni  dei  quali  furono  eseguiti  da  Gio- 

1)  Q.uesti  Arazzi  vedonsi  esposti  nel  R.  Museo  Nazionale  di 
questa  città. 


2 


XVIII 


INTRODUZIONE 


vanni  Sagrestani  peritissimo  nell'arte  decorativa.  In 
questo  stesso  tempo  altri  valenti  pittori  fiorentini  la- 
vorarono ai  cartoni,  e  si  distinsero  il  Costner  per  i  bel- 
lissimi paesi  arricchiti  di  piccole  figure  dal  Sagrestani; 
Lorenzo  del  Moro  per  /  quattro  elementi  da  riprodursi 
in  altrettante  portiere  che  compiere  dovevano  il  para- 
mento delle  Quattro  parti  del  mondo  \  ed  in  ultimo  i 
pittori  Vincenzo  Meucci,  collo  stupendo  cartone  La 
caduta  di  Fetonte,  e  Giuseppe  Grifone  o  Grisone  col 
Ratto  di  Proserpinay  dei  quali  due  ultimi  arazzi  ognuno 
costò  al  Bernini  e  suoi  giovani  due  anni  di  assiduo 
lavoro. 

Cosi  arriviamo  all'anno  1737,  nel  quale  per  l'avve- 
nuta morte  di  Gian  Gastone  de' Medici  fii  deliberato 
dal  ConsigUo  di  Reggenza,  (che  in  nome  di  Fran- 
cesco di  Lorena  aveva  preso  le  redini  del  grandu- 
cato di  Toscana)  la  chiusura  della  manifattura.  Fu  in 
generale  male  accolta  tale  deliberazione,  sia  perchè 
privava  Firenze  di  questa  antica  sua  gloria,  sia  perchè 
apportava  un  grave  danno  economico  a  quei  poveri 
arazzieri,  parte  dei  quali  passò  nel  1740  ai  servigi  del 
re  di  NapoU  1.) 


1)  Conti.  Op.  cil. 


INTRODUZIONE 


XIX 


Così  si  spense  la  manifattura  medicea.  Impiantata  e 
protetta  in  Toscana  dal  Medici  che  primo  ebbe  titolo 
di  granduca,  V  arte  degli  arazzi  si  può  dire  sorgesse  e 
morisse  col  regno  di  quella  illustre  e  munifica  famiglia. 

Accennato  così  alle  principali  vicende  di  questa 
industria,  converrà  ora  toccare  brevemente  del  vario 
uso  che  si  fece  in  genere  degli  arazzi. 

GU  arazzi  per  la  facilità  con  la  quale  si  possono 
trasportare  da  un  luogo  all'altro  e  sospendere  alle 
pareti  con  anelli  a  chiodi  infissi  in  alto,  senza  disdire 
a  qualsivoglia  ordine  di  architettura,  furono  sempre 
ricercati,  accrescendo  essi  lo  splendore  delle  feste 
sacre  e  profane. 

I  monarchi  della  terra  ambirono  di  possederne, 
e  Roma  stessa  commetteva  in  Fiandra  simili  tessuti, 
per  decorare  le  strade  ove  doveva  passar  la  pro- 
cessione che  inaugura  il  regno  del  nuovo  papa. 
D'onde  si  vede  che  non  solo  alla  decorazione  del- 
l' interno  dei  palazzi,  delle  chiese  e  delle  ville  erano 
destinati,  ma  pur  anco  a  quella  delle  pubbHche  vie 
e  nelle  piazze  trasformate  per  siffatta  guisa  in  gallerie 
o  sale,  durante  la  solennità  di  una  festa  religiosa  o 
civile;  al  che  si  prestavano  a  meravigUa. 

E  senza  andare  in  cerca  di  notizie  troppo  remote, 
chi  non  rammenta  le  antiche  feste  fiorentine  di  San 


1.  Ignoto  arazziere  fiorentino. 

Portiera  eseguita  nel  secolo  XVII  su  cartone 
d'ignoto  pittore  fiorentino. 

A.  m.  2,8 1.  —  L.  m.  2,00. 

Scudo  a  due  stemmi.  A  sinistra  l'arme  di  Fran- 
cesco I  de' Medici;  a  destra  quella  di  Giovanna 
d'Austria  sua  moglie,  sormontata  da  corona 
granducale  e  sorretta  da  due  figure  muliebri. 
Fregio  composto  di  formelle,  cornucopie  e 
fiori. 

Tessuto  in  oro,  argento,  seta  e  stame. 

2.  Van  Asselt  (Pietro)  arazziere  fiammingo. 

Portiera  eseguita  nel  secolo  XVII  su  cartone 
d'ignoto  pittore. 

A.  m.  3,07.  —  L.  m.  2,20. 


2 


CATALOGO 


Scudo  a  due  slemmL  A  sinistra  Tarme  di  Fer- 
dinando II  de'  Medici  ;  a  destra  quella  di 
Vittoria  Della  Rovere  sua  moglie,  sormontata 
da  corona  granducale  e  sorretta  da  due  putti 
alati;  in  basso  una  testa  di  leone,  sopra  fondo 
di  paese.  Nella  cimosa  leggesi  :  PIE.^  VAN 
ASSELT. 

Tessuto  in  oro,  argento,  seta,  filaticcio  e  stame. 

Negli  Annali  dell'arazzerla  che  si  conservano  nell'Archi- 
vio della  R.  Guardaroba  del  Palazzo  Pitti,  non  si  trova 
rammentato  il  nome  di  Pietro  Vati  Afselt,  mentre  molti 
sono  gli  arazzi  che  portano  in  basso  della  cimosa  il  suo 
nome.  Oggi  però  da  un  documento  veniamo  a  sapere  che 
tanto  esso  quanto  Bernardino  furono  figli  di  Iacopo  Ebert 
d'Egidio  Van  Afselt  che  fu  capo  dell'arazzerla  fiorentina  dal 
1621  al  21  novembre  1629  in  cui  morì  e  fu  sepolto  nella 
Chiesa  di  S.  Marco  di  questa  città. 

Pietro,  per  particolare  distinzione,  ottenne  nel  1640  la  cit- 
tadinanza fiorentina,  ma  tanto  egli  quanto  suo  fratello 
Bernardino  furono  probabilmente  arazzieri  indipendenti, 
ed  ecco  perchè  specialmente  di  Pietro  non  si  fa  parola 
nei  detti  AnnaH. 

Ecco  il  documento:  «  Lion  d'oro  a  parte  C.  08.  Pietro  di 
«  Iacopo  d'  Egidio  Vanasselt,  maestro  di  panni  d'arazzo 
((  —  1624.  Fu  messo  a  gravezza  nella  città  di  Firenze 
«  il  16  gennaio  1640  (1641)  per  grazia  di  S.  A.  »  — 
(Vedi  Archivio  della  Decima  S.  Giovanni,  Arroti  del  1640 
num.  243). 

Entrambi  questi  fratelli  furono  sotterrati  in  S.  Marco,  Pie- 
tro nel  1670  e  Bernardino  il     marzo  1672. 


DEGLI  ARAZZI 


3 


3.  Ignoto  arazziere  fiorentino. 

Portiera  eseraita  nel  secolo  XVII  su  cartone 
d'ignoto  pittore  fiorentino. 

A.  m.  2,78.  —  L.  m.  2,00. 

Scudo  a  due  stemmi.  A  sinistra  Tarme  di  Co- 
simo II  de' Medici;  a  destra  quella  di  Mad- 
dalena d'  Austria  sua  moglie,  sormontata  da 
corona  granducale  e  sorretta  da  due  figure  mu- 
liebri. Il  fi-egio  si  compone  di  formelle,  cor- 
nucopie e  fiori. 

Tessuto  in  oro,  argento,  seta,  e  stame. 


4-  Idem. 

Portiera  ese2:uita  nel  secolo  XVII  su  cartone 
d'ignoto  pittore. 

A.  m.  2,65.  —  L.  m.  1,87. 

Scudo  con  stemma  mediceo,  sormontato  da  co 
rona  granducale.  In  basso  festone  di  frutta.  Fre- 
gio di  formelle  e  festoni  di  fiori  e  frutta. 

Tessuto  in  filaticcio  e  stame. 

5.  Idem. 

Portiera  eseguita  nel  secolo  XVII  su  cartone 
d'ignoto  pittore. 

A.  m.  2,74.  —  L.  m.  1,88. 


4 


CATALOGO 


Scudo  con  stemma  mediceo,  sormontato  da  co- 
rona granducale. 

Tessuto  in  filaticcio  e  stame. 

6-  Ignoto  arazziere  fiorentino. 

Portiera  eseguita  nel  secolo  XVIII  su  cartone 
d'ignoto  pittore. 

A.  m.  3,00.  —  L.  m.  2,00. 

Scudo  a  due  stemmi.  A  destra  l'arme  di  Cosi- 
mo III  de' Medici;  a  sinistra  quella  di  Marghe- 
rita Luisa  d' Orléans  sua  moglie,  sormontata 
da  corona  regale  e  da  due  putti  alati.  Fregio  a 
formelle  e  festoni  di  fiori. 

Tessuto  in  filaticcio  e  stame. 

7.  Termini  Gio.  Battista,  capo  dell'  araz- 
zerla medicea. 

Portiera  eseguita  nel  17 10  su  cartone  d'ignoto 
pittore  fiorentino. 

A.  m.  3,28.  —  L.  m.  2,34. 

Scudo  con  stemma  di  Gian  Gastone  deO\€edìci, 
sormontato  da  corona  regale  e  sorretto  da 
due  genii;  in  basso  la  personificazione  del 
fiume  Arno  con  leone  e  paese  in  lontananza. 
Tessuto  in  seta,  filaticcio  e  stame. 

Varie  volte  fii  ripetuto  in  arazzo  il  soggetto  di  questa  por- 
tiera, e  probabilmente  una  di  queste  ripetizioni  portando 


DEGLI  ARAZZI 


5 


nella  cimosa  le  iniziali  L.  B.,  come  Io  ricorda  un  antico 
inventario,  fu  tessuta  da  Leonardo  Bernini,  che  appunto 
in  quel  tempo  era  semplice  arazziere  sotto  la  direzione 
del  Termini. 

8.  Ignoto  arazziere  fiorentino. 

Portiera  eses^uita  nel  secolo  XVIII  su  cartone 
d'ignoto  pittore. 

A.  m.  3,04.  —  L.  m.  2,00. 

Scudo  con  stemma  mediceo,  sormontato  da  co- 
rona regale  e  sorretto  da  due  putti  alati.  Fre- 
gio di  formelle  e  festoni. 

Tessuto  in  filaticcio  e  stame. 

9.  Bronconi  Antonio,  capo  dell' arazzerla 

medicea. 

Portiera  eseguita  nel  1728  su  cartone  di  Loren:(o 
del  Moro  pittore  fiorentino. 

A.  m.  3,22.  —  L.  m.  2,26. 

La  Terra  rappresentata  da  figura  muliebre,  coro- 
nata e  scettrata;  ai  piedi  un  leone  ed  una  leo- 
nessa. Fregio  di  satiri,  maschere  e  festoni  di  fiori. 

Tessuto  in  seta,  filaticcio  e  stame. 

1725  I''  giugno  —  «  Lorenzo  del  Moro  dipinge  l'ornato 
«  attorno  ad  un  quadro  che  rappresenta  la  Terra  ed  è 
«  composto  d'architettura,  satiri,  maschere,  fiori  e  fi-ut ta 
«  allusive  alla  medesima.  » 


6 


CATALOGO 


La  figura  del  centro  probabilmente  fu  dipinta  dal  Sagre- 
stani come  fece  per  la  portiera  rappresentante  l'Aria 
sotto  il  num.  ii.  —  (Conti,  Op.  cit). 

Le  altre  due  Portiere,  rappresentanti  gli  Elementi  dell'Acqua 
e  del  Fuoco,  si  conservano  nella  Guardaroba  della  R.  Casa 
in  Firenze. 

10,  Ignoto  arazziere  fiorentino. 

Portiera  eseguita  nel  secolo  XVIII  su  cartone 
d'ignoto  pittore. 

A.  m.  2,98.  —  L.  m.  2,12. 

Scudo  a  due  stemmi.  A  sinistra  l'arme  di  Co- 
simo III  de' Medici;  a  destra  quella  di  Marghe- 
rita Luisa  d'Orléans  sua  moglie,  sormontata 
da  corona  regale.  In  alto  due  putti  che  suo- 
nano la  tromba,  e  in  basso  alcuni  delfini. 

Tessuto  in  filaticcio  e  stame. 

11.  Bronconi  Antonio,  suddetto. 

Portiera  eseguita  nel  1730  su  cartone  di  Loren:^o 
Del  Moro  e  G.  Sagrestani  pittori  fiorentini. 

A.  m.  3,38.  —  L.  m.  2,31. 

L! Andy  rappresentata  da  figura  muliebre  sopra  nu- 
vole, coronata  e  scettrata,  spinta  da' venti. 
A' suoi  piedi  due  pavoni.  Fregio  di  figure,  fiori, 
maschere  e  strumenti  musicali. 

Tessuto  in  seta,  filaticcio  e  stame. 


DEGLI  ARAZZI 


7 


1730.  —  «  Il  Del  Moro  dipinge  il  quadro  da  servire  per 
((  modello  alla  portiera  rappresentante  l'Aria.  » 
— .  —  ((  Il  Sagrestani  dipinge  una  figura  di  Giunone  per 
«  andare  nella  stessa  portiera  »  —  (Conti,  Op.  cit.). 

Vedi  num.  9. 

12.  Ignoto  arazziere  fiorentino. 

Portiera  eseguita  nel  secolo  XVIII  su  cartone 
d'ignoto  pittore. 

A.  m.  2,71.  —  L.  m.  1,77. 

Scudo  con  stemma  mediceo^  sormontato  da  co- 
rona regale. 

Tessuto  in  filaticcio  e  stame. 

13.  Roost  Giovanni,  fiammingo,  arazziere 

mediceo. 

Arazzo  eseguito  fra  il  1549  e  il  1553  su  cartone 
di  Francesco  d' Ubertino  Verdi,  detto  il  Ba- 
CHIACCA5  pittore  fiorentino. 


e  dalla  parte  opposta  il  giglio  coronato  fra 


A.  m.  2,20.  —  L.  m.  2,78. 

Spaìlierci  con  grottesche  di  animali,  figure  e  festoni 

di  frutti  e  fiori.  In  basso  a  de-  p 
stra  la  marca  dell'arazziere  :  ^A\^^tsJL 


due  che  si- 
gnificano :  Fa- 
ànm  Florentiae. 


Tessuto  in  oro,  argento,  seta  e  stame. 


8 


CATALOGO 


Nei  Documenti  2,  3,  5  e  6  trovansi  descritte  e  con  le  ioro 
misure,  le  spalliere  a  grottesche  tessute  dal  Rooft  e  dal 
Karcher  sui  disegni  del  Bachiacca. 

Il  proprio  cognome,  italianizzato  in  Rosto  o  Arrosto,  come 
spesso  trovasi  scritto  nei  documenti  del  tempo,  suggerì 
al  Roost  l'idea  di  contrassegnare  i  suoi  panni  con  un 
pezzo  di  carne  infilzata  in  uno  spiede.  —  (Conti,  Op.  cif.), 

14.  Karcher  Niccolò,  fiammingo,  arazziere 

mediceo. 

Arazzo  eseguito  fra  il  1549  e  il  1553  su  cartone 
del  Bachiacca  suddetto. 

A.  m.  2,32.  —  L.  m.  1,45. 

Spctllierci  con  grottesche  di  animali,  figure  e  festoni 
di  frutti  e  fiori;  a  destra  un  putto  seduto  sotto 
padiglione  in  atto  di  fare  bolle  di 
sapone.  Nella  cimosa  in  basso  leggesi: 
F.FLO.5  e  la  marca  dell'arazziere: 

Tessuto  in  oro,  seta  e  stame. 

15.  Roost  Giovanni,  suddetto. 

Arazzo  eseguito  fra  il  1549  e  il  1553  su  cartone 
del  Bachiacca  suddetto. 

A.  m.  2,27.  —  L.  m.  7,55. 

Spallierd  a  grottesche  di  animali,  figure  e  festoni 
di  frutti  e  fiori.  Nel  centro  medaglione  colla 
figura  della  Carità^  ornato  in  alto  di  due  caria- 
tidi virili  e  dello  stemma  mediceo  inquartato 


DEGLI  ARAZZI 


9 


con  quello  di  Toledo;  in  basso,  due  teste  di 
cane.  All'estremità  dell'arazzo,  due  putti  sotto 
padiglione. 

Tessuto  in  oro,  seta  e  stame. 

16.  Roost  Giovanni,  suddetto. 

Arazzo  eseguito  come  il  precedente. 
A.  m.  2,1).  —  L.  4,00. 

Spalliera  a  grottesche  di  animali,  figure  e  festoni 
di  frutta  e  fiori.  Nel  centro  medaglione  con 
battitori  di  grano;  ai  lati  due  putti  sotto  pa- 
diglione. In  basso  il  giglio  coronato  in  mezzo 
a  due  F  e  la  marca,  in  tutto  simile  al  num.  13. 

Tessuto  in  oro,  seta  e  stame. 

17.  Idem. 

Arazzo  eseguito  come  il  precedente. 
A.  m.  2,31.  —  L.  m.  5,44. 

Spalliera  a  grottesche  di  animah,  figure  e  festoni 
di  frutta  e  fiori.  Nel  centro  medaghone  con 
figura  allegorica,  ornato  in  alto  di  due  cariatidi 
muhebri  e  dello  stemma  mediceo  inquartato 
con  quello  di  Toledo;  in  basso,  due  teste  d'a- 
riete. Ai  lati  due  putti  sotto  un  padighone.  In 
basso  leggesi:  FATTO  A  FIRENZE,  e  dalla 
parte  opposta  la  marca  dell'arazziere  simile 
al  num.  13. 

Tessuto  in  oro,  seta  e  stame 


IO 


CATALOGO 


18.  Roost  Giovanni,  suddetto. 

Arazzo  eseguito  come  il  precedente. 
A.  m.  2,19.  —  L.  m.  2,60. 

Spalliera  a  grottesche.  Nel  mezzo  due  putti  se- 
duti sotto  un  padiglione.  In  basso  la  marca 
dell'arazziere,  simile  al  num.  13. 
Tessuto  in  oro,  seta  e  stame. 

19.  Karcher  Niccolò,  suddetto. 

Arazzo  eseguito  fra  il  1549  e  il  1553  su  cartone 
del  Bach  iacea  suddetto. 

A.  m.  2,29.  —  L.  m.  3,48. 

Spalliera  a  grottesche  di  animali,  figure  e  festoni 
di  frutta  e  fiori,  con  medaglione  in  mezzo  rap- 
presentante un  busto  muUebre.  Ai  lati  due 
putti  sotto  padiglione.  In  basso  nella  cimosa 
leggesi:  F.FLO.,  con  la  marca  dell'arazziere 
simile  al  num.  14. 

Tessuto  in  oro,  seta  e  stame. 

20.  Roost  Giovanni,  suddetto. 

Arazzo  finito  il  27  settembre  1553  su  cartone 
del  Bachiacca  suddetto. 

A.  m.  2,70.  —  L.  4,25. 

/  mesi  dell'anno:  dicembre^  gennaio  e  febbraio. 
Spalliera  divisa  in  tre  scompartimenti  con 
figure  intente  ai  lavori  rurali  della  stagione. 


DEGLI  ARAZZI 


Nel  fregio  figure,  ammali,  fi'utti,  ec;  sopra 
ciascun  scompartimento  vedesi  il  segno  dello 
zodiaco  ed  in  basso  una  balza  a  pendoncino 
con  maschere.  Nella  cimosa  il  gisflio  di  Firenze 
coronato  fira  due  e  la  marca  dell'  arazziere  : 
simile  in  tutto  al  num.  15. 

Panno  finissimo,  tessuto  in  oro,  argento  e  seta. 

Il  Vasari  afferma  che  questi  arazzi  furono  tessuti  da  Marco 
figlio  di  Giovanni  Roost  o  Roster.  Per  quante  ricerche  siensi 
fatte  negli  Annali  dell' Ara^x.^r in,  il  nome  di  Marco  non 
comparisce  mai  ;  anzi  negP  inventarii  di  quel  tempo 
questi  arazzi  sono  detti  di  maestro  Ianni  Rosto,  ed  uno 
del  suo  collega  Karcher.  Ecco  ora  che  cosa  dice  il  Vasari 
dei  lavori  eseguiti  dal  Bachiacca  per  commissione  del 
duca  Cosimo,  e  riprodotti  in  arazzo:  «  Fece  poi  di 
((  figure  piccole  che  furono  infinite  i  cartoni  di  tutti 
«  i  mesi  dell'anno,  messe  in  opera  di  bellissimi  panni 
«  d' arazzo  di  seta  e  d'oro,  con  tanta  industria  e  diligenza 
((  che  in  quel  genere  non  si  può  vedere  meglio,  da  Marco 
«  di  Maestro  Giovanni  Rosto  fiammingo.  »  —  (Vasari,. 
Edi:(ione  Sansoni,  voi.  vi,  pag.  455). 

21.  Karcher  Niccolò,  suddetto. 

Arazzo  finito  il  7  settembre  1552  su  cartone  del 
Bachiacca  suddetto. 

A.  m.  2,69.  —  L.  m.  4,39. 

/  mesi  dell'  anno  :  mar^o,  aprile,  e  maggio. 
Spalliera  divisa  in  tre  scompartimenti,  con 
figure  intente  ai  lavori  rurali  della  stagione. 
Fregio  e  balza  sono  simili  al  precedente.  Nella 

3 


12 


CATALOGO 


cimosa  vedonsi  le  due  lettere  T.  F, ,  iniziali 
del  nome  dell'  arazziere  Pietro  Fevére,  francese, 
il  quale  restaurava  quest'arazzo  rifacendo  la 
balza  a  pendoncino,  distrutta  in  un  incendio 
avvenuto  a' Pitti. 

Panno  finissimo,  tessuto  come  il  precedente. 

22.  Roost  Giovanni,  suddetto. 

Arazzo  finito  il  27  settembre  1553  su  cartone 
del  Bachiacca,  suddetto. 

A.  m.  2,69.  —  L.  m.  3,18. 

/  mesi  delF  anno  :  giugno  e  luglio.  Spalliera 
simile  in  tutto  alle  precedenti. 
Panno  finissimo,  tessuto  come  sopra. 

23.  Idem. 

Arazzo  eseguito  come  il  precedente. 
A.  m.  2,70.  —  L.  m.  5,34. 

/  mesi  dell'  anno  :  agosto,  settembre,  ottobre, 
e  novembre.  Spalliera  simile  alle  precedenti. 

Panno  finissimo,  tessuto  come  sopra. 

24.  Fevère  Pietro,  francese,  arazziere  me- 

diceo. 

Arazzo  eseguito  fra  il  1633  e  il  1669  su  car 
tone  d'ignoto  pittore. 

A.  m.  3,65.  —  L.  m.  2,08. 


DEGLI  ARAZZI 


13 


Sansone  e  Dalila.  Dalila,  seduta  accanto  a  San- 
sone, cerca  con  le  sue  carezze  di  strappargli 
il  segreto  della  sua  forza.  Fregio  ornato  in 
alto  di  un  vaso  di  fiori,  fi'utta,  ec.  Nella  cimosa 
le  iniziali  dell'arazziere:  P.  F. 

Tessuto  in  oro,  argento,  seta,  filaticcio  e  stame. 

Nella  Galleria  Corsini  di  Firenze  vedesi  il  ritratto  a  olio 
che  il  Suhstermans  fece  al  Pevere,  per  mostrare  al  gran- 
duca Ferdinando  II  la  sua  abilità  nella  pittura,  quando 
per  la  prima  volta  venne  a  Firenze  cogli  arazzieri  fran- 
cesi, chiamati  a  dare  maggiore  impulso  alla  nostra  ma- 
nifattura. —  (Baldinucci,  Op,  di.,  voi.  xv,  pag.  18). 

In  questo  tempo  lavorarono  per  Farazzeria  medicea  i  pittori: 
CinganelU  Michelangelo,  Coccapani  Gismondo,  Tarchiani 
Filippo,  Vignali  Iacopo  e  Lippi  Loren:(o.  —  (Conti,  Op.  cit). 

25.  Fevère  Pietro,  suddetto. 

Arazzo  eseguito  come  il  precedente. 
A.  m.  3,65.  —  L.  m.  1,85. 

L  Abbondanza.  Fregio  di  putti  con  festoni  di  fi-utti. 
Nella  cimosa  la  palla  rossa  e  le  iniziali  del 
nome  dell'arazziere:  P.  F. 
(Chiaroscuro). 

Tessuto  in  oro,  argento,  seta  e  stame. 


26.  Guasparri  di  Bartolommeo  Papini, 

capo  arazziere  raediceo. 
Arazzo  eseguito  fra  il  159 1  e  il  1609  su  car- 


14 


CATALOGO 


tone  di  Alefsandro  di  Cristofano  Allori^  pittore 
fiorentino. 

A.  m.  3,67.  —  L.  m.  3,63. 

L'ultima  cena.  Gesù  seduto  a  mensa  che  distribui- 
sce agii  Apostoli  il  pane  e  il  vino.  Sul  davanti 
è  Giuda  che  porge  da  mangiare  ad  un  gatto. 
Fregio  di  figure,  putti,  festoni  di  fi-utti,  for- 
melle con  simboli  della  Passione,  e  due  cartelle 
con  la  seguente  iscrizione:  QUI  INTINGIT 
MECUM  MANUM  IN  PAROPSIDE  HIC 
ME  TRADET. 

Tessuto  in  oro,  seta,  filaticcio  e  stame. 

Fino  dal  1591  Alefsandro  Allori  aveva  eseguito  alcuni  car 
toni  della  Passione:  L'Orazione  nell'Orto  —  La  Cena  — 
Cristo  che  porta  la  Croce,  che  furono  dipoi  tessuti  in  oro 
e  seta  da  Guasparri  Papini,  ciascuno  dei  quali,  non  com- 
presa la  spesa  del  cartone,  costò  circa  scudi  700,  come 
rilevasi  dalla  Filza  di  Num.  116,  pag.  30,  35,  51,  52,  del- 
l'Archivio della  R.  Guardaroba  ai  Pitti. 

Da  un  Ricordo  del  1600  che  trovasi  nella  Filza  212,  carte  24, 
si  viene  a  sapere  che  Lodovico  Cardi  detto  il  Cigoli,  fece 
un  cartone  alto  braccia  5  f  e  largo  braccia  5  f ,  rappre- 
sentante Cristo  condotto  da  Erode  a  Pilato,  e  gli  fu  pagato 
scudi  25.  Finalmente  nell'Inventario  del  1609,  Num.  289 
cart.  54,  si  legge:  «  Num.  5  pezzi  di  panno  di  arazzo  d'oro 
«  e  seta,  storiati,  che  in  uno  la  Cena  del  N.  S.,  l'ado- 
((  ragione  neir  orto,  e  quando  lava  i  piedi  ai  discepoli,  e 
((  quando  è  introdotto  da  Erode  a  Pilato,  e  quando  porta  la 
«  Croce,  alti  braccia  sei  e  lunghi  braccia  il  medesimo.  » 
Detto  Inventario  rimonta  al  tempo  dell'amministrazione 
del  Guardaroba  Giugni,  e  quando  era  capo  dell' araz- 

,  zeria  Guasparri  di  Barlolonnneo  Papini.  La  misura  di  sei 


DEGLI  ARAZZI 


braccia  combina  con  cinque  degli  arazzi  esposti,  e  precisa- 
mente con  quelli,  i  cui  soggetti  vengono  ricordati  nei 
documenti  sopra  citati.  Gli  stessi  soggetti  furono  altre 
volte  ripetuti  a  solo  stame  per  commissione  di  privati, 
come  rilevasi  dai  documenti  del  tempo. 
Mancano  notizie  circa  Fautore  dei  cartoni:  //  Bacio  di 
Giuda  e  Cristo  esposto  al  popolo. 


27.  Guasparri  di  Bartolommeo  Papini, 

suddetto. 

Arazzo  eseguito  nel  1600  su  cartone  d'ignoto 
pittore  fiorentino. 


Il  tradimento  di  Giuda.  Nel  centro  vedesi  Gesù 
Cristo  che  riceve  il  bacio  da  Giuda;  a  destra  i 
discepoli;  ed  a  sinistra  i  soldati  che  si  accin- 
gono a  catturare  il  Divino  Maestro.  Fregio 
simile  al  precedente,  e  nelle  due  cartelle  del 


mezzo  leggesi:  AVE  RABBI  ET  OSCULO 
FILIUS  HOMINIS  TRADIS.  Nella  cimosa 
sono  le  iniziah,  lo  scudo  e  la  data  seguente  : 


Tessuto  in  oro,  seta  e  filaticcio. 

128.  Idem. 

Arazzo  eseguito  fi'a  il  1591  e  il  1609  su  car- 
tone di  Alessandro  Allori,  suddetto. 
A.  m.  3,68.  —  L.  m.  3.68. 


A.  m.  3,65.  —  L.  m.  4,86. 


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CATALOGO 


Cristo  che  lava  i  piedi  agli  apostoli.  Il  Re- 
dentore con  un  ginocchio  a  terra  lava  i  piedi 
all'apostolo  S.  Pietro.  Fregio  simile  al  pre- 
cedente, e  nelle  due  cartelle  del  mezzo  leggesi  : 
DOMINE  NON  TANTUM  PEDES  MEOS 
SED  MANUS  ET  CAPUT. 

Tessuto  in  oro,  seta  e  filaticcio. 

29.  Guasparri  di  Bartolommeo  Papini^ 

suddetto. 

Sopr apporta  eseguita  intorno  ai  primi  del  se-- 
colo  XVII  su  cartone  d'ignoto  pittore. 

A.  m.  1,55.  —  L.  m.  2,03. 

Alcuni  emblemi  della  Passione.  Fregio  simile  al 
precedente. 

Tessuto  in  oro,  seta  e  stame. 

30.  Idem. 

Soprapporta  come  sopra. 

A.  m.  1,55.  —  L.  m.  2,02". 

//  sepolcro  di  Nostro  Signore,  con  due  angioli 
a  guardia.  Fregio  da  tre  lati  composto  di  putti^ 
festoni  di  fiori  e  medaglioni,  con  emblemi 
della  Passione. 

Tessuto  in  oro,  seta  e  stame. 


DEGLI  ARAZZI 


17 


31.  Fevère  Pietro,  suddetto. 

Arazzo  eseguito  nel  secolo  XVII  su  cartone  di 
ignoto  pittore  fiorentino. 

A.  m.  3,76.  —  L.  m.  2,09. 

La  Prudenza,  Fregio  di  putti  e  festoni  di  fi-utti. 
Nella  cimosa,  le  iniziali  dell'arazziere: 

Tessuto  in  oro,  argento,  seta  e  stame. 

32.  Guasparri  di  Bartolommeo  Papini, 

suddetto. 

Arazzo  eseguito  fi'a  il  1600  e  il  1609  su  car- 
tone di  Lodovico  Cardi  detto  il  Cigoli,  pit- 
tore fiorentino. 

A.  m.  3,65.  —  L.  m.  3,76. 

Cristo  davanti  ad  Erode.  Il  Salvatore,  con  le 
mani  legate  al  dorso,  è  condotto  dai  soldati, 
per  ordine  di  Pilato,  alla  presenza  del  re  Erode, 
il  quale  vedesi  a  destra  seduto  in  trono.  Fregio 
di  figure,  putti,  festoni  di  frutti,  formelle  con 
emblemi  della  Passione,  e  due  cartelle  con  la 
seguente  iscrizione  :  PILATUS  MISIT  BUM 
AD  HERODEM.  —  HERODES  REMISIT 
AD  PILATUM. 

Tessuto  in  oro,  seta  e  filaticcio. 


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CATALOGO 


33.  Guasparri  di  Bartolommeo  Papini, 

suddetto. 

Arazzo  eseguito  fra  il  159 1  e  il  1609  su  car- 
tone di  Alefsandro  Allori,  suddetto. 
A.  m.  3,67.  —  L.  m.  3,58. 

L' Orazione  nelY  Orto.  Sul  davanti  gli  Apostoli  San 
Pietro,  San  Giacomo  e  San  Giovanni,  addor- 
mentati; indietro  in  alto  Gesù  genuflesso  cir- 
condato di  splendore,  ed  un  angelo  che  gli  pre- 
senta il  calice.  In  lontananza  soldati  condotti 
da  Giuda,  e  nel  fondo  un  paese.  Fregio  simile 
al  precedente,  e  nelle  due  cartelle  leggesi: 
TRANSEAT  A  ME  CALIX  ISTE  —  FIAT 
VOLUNTAS  TUA. 

Tessuto  in  oro,  seta  e  filaticcio. 

34.  Idem. 

Arazzo  eseguito  come  il  precedente. 
A.  m  3,65.  —  L.  m.  3,53. 

Gesù  condotto  al  Calvario,  con  il  Cireneo  che 
lo  aiuta  a  portare  la  Croce:  seguono  il  Re- 
dentore, le  pie  donne,  e  soldati  a  piedi  e  a  ca- 
vallo. Fregio  simile  al  precedente,  e  nelle  due 
cartelle  del  mezzo  l'iscrizione:  UT  CRUCI- 
FIGERENT  EUM  MILITES  DUXERUNT 
EUM. 

Tessuto  in  oro,  seta  e  filaticcio. 


DEGLI  ARAZZI 


19 


35.  Guasparri  di  Bartolommeo  Papini, 

suddetto. 

Arazzo  eseguito  circa  il  1600  su  cartone  di 
ignoto  pittore  fiorentino. 

A.  m.  3,66.  —  L.  m.  4,90. 

Cristo  mostrato  al  popolo.  Sopra  una  terrazza  il 
Salvatore  circondato  da  guardie  e  mostrato  da 
Pilato  al  popolo.  Fregio  simile  ai  precedenti, 
e  nei  due  cartelli  del  mezzo  l'iscrizione  se- 
guente: ECCE  HOMO  CRUCIFIGE  EUM. 

Tessuto  in  oro,  seta  e  filaticcio. 

36-  Idem. 

Soprapporta  eseguita  intorno  ai  primi  del  se- 
colo XVII  su  cartone  d'ignoto  pittore. 
A.  m.  1,58.  —  L.  m.  1,95. 

Le  Marie  a' piò  della  Croce.  Fregio  di  putti,  fe- 
stoni di  fi'utta  e  varii  emblemi  della  Passione. 
Tessuto  in  oro,  seta  e  stame. 

37.  Fevère  Pietro,  suddetto. 

Arazzo  eseguito  ai  primi  del  Secolo  XVII  su 
cartone  d'ignoto  pittore  fiorentino. 

A.  m.  3,62.  —  L.  m.  2,00. 

Sansone  legato  e  condotto  prigione.  Fregio  or- 


20 


CATALOGO 


nato  superiormente  da  un  vaso  di  fiori  fra  putti 
e  festoni  di  frutti.  Nella  cimosa  la  palla  rossa 
e  il  nome  dell'arazziere:  P.  FEVÈRE  .  F. 

Tessuto  in  oro,  argento,  seta,  filaticcio  e  stame. 

38-  Ignoto  arazziere  fiorentino. 

Arazzo  eseguito  come  il  precedente. 
A.  m.  1,58.  —  L.  m.  2,03. 

Soprapporta  a  festoni  di  frutta,  maschere  e  vo- 
latile. 

Tessuto  in  filaticcio  e  stame. 

39.  Fevère  Pietro,  suddetto. 

Arazzo  eseguito  nel  1639  su  cartone  d'ignoto 
pittore  fiorentino. 

A.  m.  3,87.  —  L.  m.  5,18. 

La  Notte,  rappresentata  da  Diana  seduta  su  di 
un  carro,  con  la  luna  sul  capo,  contornata 
da  Ninfe.  Fregio  di  medaglioni,  animali  e 
festoni  di  frutti  e  fiori.  Nella  cimosa  leggesi: 
P.  FEVÈRE  .  PARISIIS  .  F  .  FLOR  .1639. 

Tessuto  in  oro,  argento  e  stame. 

40,  Idem. 

Arazzo  eseguito  come  il  precedente. 
A.  m.  3,89.  —  L.  m.  4,60. 


DEGLI  ARAZZI 


21 


Festa  campestre.  Nel  centro  figure  danzanti;  a  de- 
stra suonatori,  e.  dalla  parte  opposta  molte 
figure  in  vario  atteggiamento;  a  sinistra,  sopra 
la  gradinata  di  un  palazzo,  un  gentiluomo, 
al  quale  alcune  donzelle  offrono  doni.  Fregio 
di  medaglioni,  animali  e  festoni  di  fiori  e 
fi-utti.  Nella  cimosa,  una  palla  rossa  e  il  nome  : 
P.  PEVERE.  F. 

Tessuto  in  oro,  argento,  seta  e  stame. 

41.  Fevère  Pietro,  suddetto. 

Arazzo  eseguito  come  il  precedente. 
A.  m.  3,94.  —  L.  ni.  3,11. 

U Inverno,  Donna  seduta  in  atto  di  ricamare.  Die- 
tro a  destra,  due  altre  in  piedi,  una  delle  quali 
si  scalda,  l'altra  dipana;  a  sinistra  vecchio  se- 
duto davanti  un  braciere,  mentre  un  fanciullo 
ravviva  il  fiaoco.  Il  fondo  rappresenta  l'interno 
di  una  camera  da  letto.  Fregio  simile  al  pre- 
cedente, ed  in  alto  tre  cartelle  con  i  segni 
dello  Zodiaco.  Nella  cimosa  una  palla  rossa  e  il 
nome:  P.  FEVÈRE  .  F. 

Tessuto  in  oro,  argento,  seta  e  stame. 


42.  Idem. 

Arazzo  eseguito  come  il  precedente. 
A.  m.  3,92.  —  L.  m.  3,56. 


22 


CATALOGO 


L'Estate^  rappresentata  da  varie  figure,  intente  a 
mietere  o  a  pescare.  Nel  fondo  campagna  at- 
traversata da  un  fiume.  Fregio  simile  al  pre- 
cedente. Nella  cimosa  una  palla  rossa  e  il  nome 
P.  FEVÈRE .  F. 

Tessuto  come  il  precedente. 

43.  Fevère  Pietro,  suddetto. 

Arazzo  eseguito  come  il  precedente. 
A.  m.  3,92.  —  L.  m.  3,00. 

//  giorno.  Febo  che  guida  il  carro  del  sole.  In 
basso  quattro  figure  sedute,  rappresentanti  :  la 
primavera,  l'estate  l'autunno  e  l'inverno.  Fre- 
gio simile  ai  precedenti.  Nella  cimosa,  una  palla 
rossa  e  il  nome:  P.  FEVÈRE  .  F. 

Tessuto  come  il  precedente. 

44-45.  Ignoto  arazziere  fiorentino. 

Arazzi  eseguiti  come  il  precedente. 

A.  m.  1,61.  —  L.  in.  2,02. 
A.  m.  1,60.  —  L.  m.  2,05. 

Soprapporte  a  festoni  di  fi-utta,  maschere  e  vo- 
latili. 

Tessuti  in  filaticcio  e  stame. 


DEGLI  ARAZZI 


25 


46.  Termini  Gio.  Battista,  capo  arazziere 

mediceo. 

Arazzo  eseguito  nel  1705  su  cartone  d'ignoto 
pittore  fiorentino. 

A.  m.  4,90.  —  L.  m.  3,28. 

Lei  Purità.  Raffigurata  in  giovane  donna  poggiante 
sopra  piedistallo  dentro  nicchia  ornata  di  caria- 
tidi e  festoni. 

Tessuto  in  filaticcio  e  stame. 

Sono  di  questo  tempo  gli  arazzi  con  architettura  e  una 
nicchia  in  mezzo,  dentro  la  quale  è  una  figura  colorita. 
—  (Annali  dell' Ara^^eria,  citati). 

47.  Ignoto  arazziere  fiorentino. 

Arazzo  esesjuito  nel  secolo  XVIII  su  cartone 
d'ignoto  pittore  fiorentino. 

A.  m.  2,65.  —  L.  m.  1,93. 

Me^^a  figura  allegorica  muliebre  in  medaglione. 

Tessuto  in  seta,  filaticcio  e  stame. 

48.  Idem. 

Arazzo  eseguito  come  il  precedente. 
A.  m.  2,80.  —  L.  m.  1,90. 

San  GiO,  Battista,  Busto  in  medaglione,  e  l'iscri- 
zione: ECCE . AGNUS . DEL 

Tessuto  in  seta,  filaticcio  e  stame. 


24 


CATALOGO 


49.  Guasparri  di  Bartolommeo  Papini, 

suddetto. 

Arazzo  eseguito  dal  1587  al  1621  su  cartone  di 
Alessandro  Allori^  suddetto. 

A.  m.  4,54.  —  L.  m.  4,82. 

La  Favola  di  Fetonte.  Fetonte  chiedente  a  Febo 
di  guidare  il  carro  del  sole.  Fregio  di  putti,  fe- 
stoni di  frutti  e  maschere.  Nella  cimosa,  fra 
due  Fy  il  giglio,  e  di  seguito  le  iniziali 


La  Favola  di  Fetonte.  Febo  mostra  il  carro  a  Fe- 
tonte. Fregio  uguale  al  precedente.  Nella  ci- 
mosa, marca  simile  al  precedente. 

Tessuto  in  oro,  argento,  seta  e  stame. 

Gli  arazzi  della  Storia  di  Fetonte  sono  sei.  Rimangono  in  ma- 
gazzino i  seguenti  :  Feho  che  consegna  il  suo  carro  a  Fetonte 
—  Giove  che  fulmina  Fetonte  —  Le  sorelle  di  Fetonte  che 
piangono  e  si  trasformano  —  Le  sorelle  che  seppelliscono 


Tessuto  in  oro,  argento,  seta  e  stame. 


50.  Idem. 

Arazzo  eseguito  come  il  precedente. 
A.  m.  4,72.  —  L.  m.  4,87. 


Fetonte. 


DEGLI   ARAZZI  2) 

51.  I.  Sovet,  arazziere  dei  Gobelins. 

Arazzo  eseguito  nel  secolo  XVIII  su  cartone  di 
Noel  Coypely  pittore  francese. 

A.  m.  5,02.  —  L.  m.  6,88. 

Trionfo  di  una  dea.  Due  putti  alati  presentano 
alla  dea  due  uccelli  di  paradiso;  in  basso  Net- 
tuno sopra  una  nicchia  in  forma  di  cocchio, 
ed  ai  lati  tritoni  e  ninfe.  Fregio  in  foggia  di 
cornice  a  fogliami,  che  ha  nella  parte  supe- 
riore lo  stemma  di  Francia,  e  sotto,  dentro  uno 
scudo  coronato,  due  L  incrociati. 
Tessuto  in  oro,  seta  e  stame. 
(V.  Catalogo  delF Esposizione  d'Arte  antica  in  Firenze,  1880.) 
Dello  stesso  arazziere  si  conservano  altri  sei  arazzi  rap- 
presentanti Trionfi  di  deità  mitologiche. 

52.  Jans  (pére),  capo  arazziere  dei  Gobelins. 

Arazzo  eseguito  nel  1660  su  cartone  del  Le  Bruti, 
primo  pittore  di  Luigi  XIV,  colorito  da  Bau- 
douin  Yvart,  pittore  addetto  alla  sopraccitata 
manifattura. 

A.  m.  4,86.  —  L.  m.  6,86. 

L'Acqua.  Nettuno  sopra  cocchio  marino,  e  ge- 
nio sorreggente  uno  scudo;  in  basso,  tritoni, 
pesci  e  mostri  marini.  Fregio  di  festoni,  di 
nicchie,  medaghoni  e  trofei  marinareschi,  in 
alto  Stemma  di  Francia  e  sotto  un  car- 
tello con  la  seguente  iscrizione:  LUDO- 


26 


CATALOGO 


VICUS  XIV  HUMANA  VINCULUM 
SOCIETATIS  ET  GALLICI  NOMINIS 
PROPAGATOR  PR^EDONIBUS  PER 
MARIA  OMNIA  FUGATIS  INTERCLU- 
SOS  NAVIGATIONIS  ADITUS  UNDIQUE 
PATEFECIT  ET  FREQUENTES  ALTE- 
RUM  IN  ORBEM  COLONIAS  MISIT. 
Nella  cimosa  leggesi:  JANS  .  1666. 
Tessuto  in  oro,  seta,  filaticcio  e  stame. 

(V.  A.  L.  Lacordaire,  Notice  Historique  sur  les  Maniifadures 
inipériales  des  Tapifseries  des  Gohelins  et  de  la  Savonnerie), 

Nel  magazzino  conservansi  gli  altri  arazzi  rappresentanti 
VAria,  la  Terra  e  il  Fuoco.  I  quattro  arazzi  furono  incisi 
da  Sehajliano  Le  Clerc. 

53.  Ignoto  arazziere  fiammingo. 

Arazzo  eseguito  nei  primi  del  secolo  XVI  su 
cartone  d'ignoto  pittore. 

A.  m.  4,72.  —  L.  m.  6,31. 

Creazione  della  donna.  Il  Padre  Eterno,  dopo 
avere  creato  Eva,  tocca  Adamo  per  risvegliarlo 
e  mostrargli  la  sua  compagna.  Fregio  a  grotte- 
sche;  superiormente  un  cartello,  ove  leggesi: 
E  SOPITI  ADAMI  COSTA  DEUS  FORMA- 
TAM  MULIEREM  EVA  ILEI  ADDUCIT 
CONIUGEM. 
Nella  cimosa 
la  marca  : 
Tessuto  in  oro,  argento,  seta,  filaticcio  e  stame. 


DEGLI  ARAZZI 


27 


La  serie  intera  si  compone  di  sette  arazzi,  due  dei  quali, 
si  conservano  in  magazzino,  ed  un  terzo  è  esposto  nella 
Cappella  Medicea  in  San  Lorenzo.  Sono  tutti  usciti  dalla 
manifattura  di  Bruxelles,  ma  è  ignoto  l' autore  dei  cartoni. 
La  bellezza  delle  composizioni  e  la  purezza  del  disegna 
li  fanno  credere  a  molti  opera  di  Raffaello  da  Urtino.  Altri 
invece,  per  certe  caratteristiche  proprie  della  maniera  fiam.- 
minga,  gli  stimano  di  Bernardo  Fan  Orley,  pittore  fiam- 
mingo, allievo  e  seguace  di  Raffaello,  al  quale,  ritornata 
in  patria,  fu  data  la  cura  non  solo  di  far  condurre  tutte 
le  Tappezzerie  da  tessere  sopra  cartoni  italiani,  ma  ancora 
ebbe  commissione  di  moltissimi  cartoni  da  principi  esteri. 
Furono  acquistati  dal  duca  Cosimo  I  nel  1553  da  un  certo- 
Giovanni  di  Vanderwelt,  italianizzato  in  Vandovaldo  così 
nel  Gaye.  —  (Archivio  della  R.  Guardaroba  ai  Pitti^. 
Filza  28  e  34). 

Questi  Arazzi  furono  restaurati  nel  1591  a  cura  di  Gua- 
sparri  di  Bartolommeo  Papini,  sopramentovato.  —  (Conti,. 
Annali  deirAra:(^eria). 

54.  Ignoto  arazziere  fiammingo. 

Arazzo  eseguito  come  il  precedente. 
A.  m.  4,65.  —  L.  m.  6,40. 

Adamo  ed  Eva  cacciati  dal  paradiso  terrestre. 

Il  Padre  Eterno  fra  le  nubi,  avvolto  in  un 
manto  rosso  tutto  rabescato  d' oro,  scaccia 
Adamo  ed  Eva  dal  paradiso  terrestre,  ove 
resta  a  guardia  V  angelo  armato  di  spada.  Fre- 
gio simile  al  precedente;  nel  cartello  superiore 
leggesi:  ADAMUS  CUM  EVA  EMITTUN- 
TUR  PARADISO  ANGELUS  FLAMMEO 


4 


28 


CATALOGO 


GLADIO  ACCESSUM  PROHIBET.  Nella  ci- 
mosa vedesi  segnata  la  marca  come  sopra. 
Tessuto  in  oro,  argento,  seta,  filaticcio  e  stame. 

Gli  arazzieri  fiamminghi  usarono  per  moltissimo  tempo  di 
certa  libertà  nelP  applicare  l'oro  sulle  tappezzerie,  come 
vediamo  nel  manto  del  Dio  Padre,  tutto  tempestato  di 
stelle  d'oro,  e  negli  arazzi  delle  Feste  di  Enrico  II  e  di 
Caterina  de' Medici  esposti  in  questa  galleria.  —  (Muntz, 
Op,  cit.). 

55.  Ignoto  arazziere  fiammingo. 

Arazzo  eseguito  come  il  precedente. 
A.  m.  4,60.  —  L.  m.  6,96. 

Adamo  condotto  nel  paradiso  terrestre.  A  si- 
nistra, in  piccole  figure,  il  Padre  Eterno  che 
addita  ad  Adamo  l'albero  del  bene  e  del  male, 
proibendogli  di  toccarne  i  firutti.  Fregio  come 
il  precedente,  e  nel  cartello  in  alto  leggesi  : 
SUBATO  DEUS  ADAMUS  IN  PARADISO 
VELAT  EDERE  EX  UGNO  SCIENTIA 
BENE  ET  MALE  (sic).  Nella  cimosa,  oltre  la 
solita  marca  dell'arazziere  come  nei  precedenti, 

è  quella  della  mani- 
fattura di  Bruxelles  : 

Tessuto  in  oro,  argento,  seta,  filaticcio  e  stame. 

Solo  nel  1528  la  manifattura  di  Bruxelles  cominciò  ad 
usare,  ne'  suoi  tessuti,  la  marca  dell'  arazziere  e  quella 
dell' arazzerla,  consistente  in  uno  scudo  rosso  fra  due  B 


DEGLI  ARAZZI 


29 


56.  Ignoto  arazziere  fiammingo. 

Arazzo  eseguito  come  il  precedente. 
A.  m.  4,68.  — ^  L.  m.  6,96. 

//  peccato  originale.  Adamo  ed  Eva  rimproverati 
da  Dio:  dietro,  i  medesimi,  in  piccole  figure, 
accompagnati  dall'Eterno  Padre  che  assegna 
loro  la  pena.  Fregio  simile  al  precedente,  in 
alto  un  cartello  ove  leggesi  :  ADAMUS  ET 
EVA  DEI  VOCE  TRANSGRESSIONIS  IN- 
CREPATI  INDUUNTUR  AMICTU  PEL- 
LICEO.  Nella  cimosa  la  stessa  marca  del  pre- 
cedente. 

Tessuto  in  oro,  argento,  seta,  filaticcio  e  stame. 

57.  Bernini  Leonardo,  arazziere  fioren- 

tino. 

Arazzo  eseguito  nel  1733  su  cartone  di  Giu- 
seppe Grisoni,  pittore  fiorentino. 

A.  m.  5,70.  —  L.  m.  5,92. 

//  ratto  di  Proserpina.  Plutone,  rapita  Proserpina, 
la  porta  seco  nell'inferno;  vicino  a  Siracusa, 
è  trattenuto  dalla  ninfa  Ciane:  ma  Plutone 
con  un  colpo  dello  scettro  si  apre  la  via.  In 
basso  è  scritto:  LEON.^o  bER.^i  1733.  At- 
torno bellissimo  fregio  di  fiori,  trofei  d'armi 


30 


CATALOGO 


e  animali  ;  sotto  un  cartello,  ove  leggesi  : 
QUANTA  IGNIS  VIRTUS  FLAMMAS 
VOMIT  AETNA  PUELLAM  .  DIS  RAPIT 
IMMENSO  TARTARUS  IGNE  MICAT. 

Tessuto  in  seta,  filaticcio  e  stame. 

1732.  18  agosto.  —  Giuseppe  Grifone  (p  Grisone)  pittore 
deve  avere  scudi  386  per  avere  dipinto  a  olio  un  qua- 
dro rappresentante  il  Ratto  di  Proserpina  ossia  Felemento 
del  fuoco  con  varie  figure  allusive. 

1734.  2  ottobre.  —  A  spese  diverse  scudi  42.  C.  — .  — 
A  Leonardo  Bernini  et  altri  lavoranti  dell'  arazzerla  per 
recognizione  delle  fatiche  straordinarie  fatte  dai  medesimi 
nel  tessere  il  panno  grande  del  Ratio  di  Proserpina.  — 
(Conti,  Op.  cit.). 

Ai  lati  due  arazzi  "a  colonna  composti  di  medaglioni,  putti 
e  festoni  di  fiori  e  frutta,  portanti  in  alto  uno  stemma 
mediceo  per  ciascuno. 

58.  Bernini  Leonardo,  suddetto. 

Arazzo  eseguito  nel  1737  su  cartone  di  Vin- 
cenzo Meticci,  pittore  fiorentino. 

A.  m.  5,88.  —  L.  m.  4,85. 

La  caduta  di  Fetonte.  Fetonte  ottenuto  di  con- 
durre il  carro  del  sole;  e  non  sapendo  guidarne 
i  cavalli,  fulminato  da  Giove  precipita  nell' Eri- 
dano. In  basso  leggesi:  LEONA^^^  BERNINI 
e  sua  giovani  i7}7>  Fregio  di  animali  e  fiori, 
nella  parte  inferiore  un  cartello  ove  si  legge  : 
OMNE  AER  PENETRAT.NON  OMNE 


DEGLI  ARAZZI 


31 


PER  AETHERAVADIT  UNDE  ICTUS 
PHAETON  .  PONDERE  PRìECIPITAT. 

Tessuto  in  seta,  filaticcio  e  stame. 

1735.  27  agosto.  —  Vincenxp  Meticci  dipinge  un  quadro 
grande  per  modello  da  eseguirsi  in  arazzo  che  rappre- 
senta la  Caduta  di  Fetonte. 

ij}6.  —  È  in  esecuzione  il  panno  suddetto. 

1737.  —  Si  consegna  alla  guardaroba  l'arazzo  sopra  citato, 
lavorato  a  giornata  da  diversi  lavoranti.  —  (Conti,  Op.  cit.). 

Ai  lati  due  arazzi  a  colonna:  uno  con  tronco  d'ulivo  e 
stemma  mediceo  coronato;  l'altro  a  formelle  e  festoni. 

La  caduta  di  Fetonte  segnò  quella  della  dinastia  medicea 
e  della  fabbrica  degli  arazzi;  avvegnaché  nel  dì  9  lu- 
glio di  quello  stesso  anno  morì  Gian  Gastone  dei  Medici 
ultimo  granduca  di  quella  famiglia,  e  quindi  si  formò  una 
reggenza  in  nome  di  Francesco  di  Lorena,  la  quale  nel 
dì  5  ottobre  deliberava  la  chiusura  della  detta  fabbrica. 
—  (Conti,  Op.  cit.). 

59.  Ignoto  arazziere  fiammingo. 

Arazzo  eseguito  nella  prima  metà  del  secolo  XVII 
su  cartone  d'ignoto  pittore  francese. 

A.  m.  4,08.  —  L.  m.  4,02. 

Cleopatra  e  Antonio  assisi  a  mensa  sotto  padi- 
glione e  serviti  da  alcune  donzelle.  Cleopatra 
per  vincere  Antonio  in  splendidezza,  staccasi 
dalle  orecchie  una  perla  d'inestimabile  valore, 
che  fa  sciogliere  nell'aceto  per  trangugiarla. 
Fregio  di  putti,  fiori  e  festoni  di  frutta,  in  alto 
un  cartello,  ove  leggesi:  CLEOPATRA  GEM- 


32 


CATALOGO 


MAMME  INEFFABILIS  VALORIS  ANTO- 
NIOIN  POTUM  FUNDIT.  Nel- 
la cimosa  la  marca  di  Bruxelles 
e  le  iniziali  / .  V ,  L  .  (Jean  Van  Leefdal?), 
Tessuto  in  seta,  filaticcio  e  stame. 

60-61.  Ignoto  arazziere  tedesco. 

Arazzo  eseguito  nel  Secolo  XV  su  cartone  di 
ignoto  pittore  tedesco. 

A.  m.  0,64.  —  L.  m.  3,50. 
A.  m.  0,64.  —  L.  m.  3,56. 

La  storia  di  David  e  Bersabea.  David  affacciato  a 

una  finestra  del  suo  palazzo,  scorge  Bersabea 
che  è  presso  una  fontana  in  atto  di  lavarsi  le 
mani,  circondata  da  varie  persone.  Fregio  a 
più  colori. 

Tessuto  in  filaticcio  e  stame. 

Nella  collezione  degli  arazzi  di  Madrid  esistono  sette  fregi 
rappresentanti  /  colloqui  galanti,  oppure  Le  galanterie, 
ì  quali  rammentano  i  nostri,  sia  per  avere  le  stesse  mi- 
sure, sia  per  il  tempo  in  cui  fu  eseguito  il  cartone, 
sia  infine  pel  modo  di  tessitura,  con  la  sola  difTerenza 
che  quelli  di  Madrid  presentano,  a  giudicare  dalla  foto- 
grafia, una  esecuzione  più  accurata  e  ricca. 

Il  Muntz,  nella  sua  opera  :  La  tapisserie,  dice  :  «  Dans 
((  un  traité  qui  a  long  temps  fait  autorité,  un  auteur 
((  de  la  fin  du  XIII  siècle,  Gnillaume  Durand,  evéque 
((  de  Mende,  a  defini  avec  une  nètteté  parfliite  le  róle 
((  de  ces  différentes  catégories  de  tissus;  il  nous  ap- 
«  prend  en  outre*  que  chacune  d' elle  avait  sa  signifi- 
«  cation  particulière;  le  symbolisme  s'ètendait  méme 


DEGLI  ARAZZI 


33 


((  aux  couleurs;  les  blanches  représentaient  la  pureté  des 

«  moeurs,  les  rouges  la  charité,  les  vertes  la  contem- 

(c  plation,  les  noirs-  la  mortification  de  la  chair,  les  livi- 

(c  dae,  les  tribulations.  » 

62-63.  Ignoto  arazziere  tedesco. 

Arazzo  eseguito  come  il  precedente. 

A.  m.  0,66.  —  L.  m.  3,51. 
A.  m.  0,64.  —  L.  m.  3,45. 

Storia  di  David  e  Bersabea.  Nello  spartimento 
di  destra  un  messo  del  re  David  invita  Ber- 
sabea a  presentarsi  a  lui;  in  quello  a  sinistra 
Bersabea  e  David  si  strinano  affettuosamente 
la  mano,  circondati  da  personaggi  in  varii  at- 
teggiamenti. Fregio  simile  al  precedente. 
Tessuto  in  filaticcio  e  stame. 

64.  Idem. 

Arazzo  eseguito  come  il  precedente. 
A.  m.  0,64.  —  L.  m.  3,47. 

Storta  come  sopra.  Un  araldo  bandisce  le  nozze 
dei  due  amanti,  i  quali  si  avanzano  seguiti  da 
cortigiani.  Fregio  simile  al  precedente. 

Tessuto  in  filaticcio  e  stame. 

65.  Idem. 

Arazzo  eseguito  come  il  precedente. 
A.  m.  0,64.  —  L.  m.  3,52. 


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CATALOGO 


Storia  di  David  e  Bersabea.  Il  profeta  Nathan, 
inviato  di  Dio,  rimprovera  i  due  amanti.  II 
re  è  assiso  in  atto  di  giungere  le  mani;  Ber- 
sabea confusa  tiene  incrociate  le  braccia  sul 
seno.  Ai  lati  cortigiani  d'ambo  i  sessi  che  os- 
servano con  ansietà  e  stupore  questa  scena, 
mentre  il  primo  consigliere  di  David  volge 
altrove  la  faccia.  Fregio  simile  al  precedente. 
Tessuto  in  filaticcio  e  stame. 

66,  Ignoto  arazziere  fiammingo. 

Arazzo  eseguito  nel  Secolo  XV  su  cartone  di 
ignoto  pittore  fiammingo. 

A.  m.  2,00.  —  L.  m.  i,6o. 

Il  battesimo  di  Gesti  Cristo.  Sulla  riva  del  fiume 
Giordano  vedesi  il  Redentore,  che,  in  umil 
atto,  attende  che  S.  Giovanni,  versi  sul  suo 
capo,  l'acqua  battesimale  alla  presenza  di  un 
angelo  inginocchiato  e  di  altre  persone.  In  alto, 
il  Dio  Padre  benedice;  tra  gli  alberi  di  un 
paese  montuoso  lo  Spirito  Santo,  sotto  forma 
di  colomba,  posa  sopra  un  cartello  con  iscri- 
zione gotica.  Bellissimo  fregio  di  pampani,  fiori 
e  frutti,  annodato  da  tre  piccoli  fiocchi  di 
nastro. 

Tessuto  in  oro,  seta  e  stame. 

Tanto  dagli  antichi  quanto  dai  moderni  inventarli  non  si 
rileva  la  importanza  di  questo  bellissimo  arazzo,  e  fu 


DEGLI  ARAZZI 


35 


solamente  riconosciuta  nell' ordinare  questa  galleria.  Da 
confronti  fatti  con  altri  arazzi  del  tempo,  e  specialmente 
col  dipinto  attribuito  a  Ro^er  Vander  Veyden,  rappre- 
sentante La  deposizione  di  Croce,  della  collezione  dei  dipinti, 
della  Galleria  degli  Uffizi  segnato  di  num.  795,  pare  che  il 
nostro  appartenga  alla  scuola  di  quel  maestro. 

67.  Ignoto  arazziere  fiammingo. 

Arazzo  eseguito  nella  seconda  metà  del  sec.  XVI 
su  cartone  d'ignoto  pittore  francese. 


Feste  di  Enrico  II  e  di  Caterina  de  Medici. 
A  destra  Caterina  vestita  a  lutto,  seguita  da 
personaggi  di  sua  corte.  Fregio  di  fiori,  frutta 
e  putti. 

Tessuto  in  oro,  argento,  seta  e  stame. 


A.  m.  3,93.  —  L.  m.  6,08. 


68.  Idem. 


Arazzo  eseguito  come  il  precedente. 


A.  m.  3,90. 


».  —  L.  m.  4,73. 


Tessuto  in  oro,  seta,  fdaticcio  e  stame 


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CATALOGO 


69-  Ignoto  arazziere  fiammingo. 

Arazzo  eseguito  come  il  precedente. 
A.  m.  3,90.  —  L.  m.  5,39. 

Feste  di  Enrico  li  e  di  Caterina  de'  Medici. 
Fregio  come  il  precedente.  Nella  cimosa  ve- 
donsi  le  stesse  marche. 

Tessuto  in  oro,  argento,  s-:ta  e  stame. 

70.  Ignoto  arazziere  fiorentino. 

Arazzo  eseguito  nei  primi  del  secolo  XVII  su 
cartone  d'ignoto  pittore  fiorentino. 

A.  ra.  2,17.  —  L.  m.  1,60. 

Stemma  mediceo -lorenese  dei  tempi  di  Ferdi- 
nando I  e  di  Cristina  di  Lorena  sua  moglie.  In 
basso  dello  scudo,  festone  di  firutti.  Fregio  di 
cartelle  e  fi-utta. 

Tessuto  in  filaticcio  e  stame. 

71.  Ignoto  arazziere  fiammingo. 

Arazzo  eseguito  nella  seconda  metà  del  sec.  XVI 
su  cartone  d'ignoto  pittore. 

A.  m.  4,19.  —  L.  m.  5,44. 

Soggetto  ignoto.  Rafl'aello  dipingeva  i  cartoni  degli 
arazzi  rappresentanti  gli  Atti  degli  Apostoli,  tes- 


DEGLI  ARAZZI  37 


suti  dalla  manifattura  di  Bruxelles  per  commis- 
sione di  papa  Leone  X.  Verso  la  metà  del  se- 
colo XVI  i  fregi  venivano  utilizzati  per  questo 
arazzo  e  per  i  due  seguenti  di  num.  72  e  73.  In 
essi  sono  raffigurati,  su  fondo  d'oro,  le  Parche, 
le  Ore,  le  Stagioni,  e  bellissimi  ornamenti,  come 
termini,  satiri,  grottesche,  vasi  di  fiori  e  scudi. 
Nella  cimosa  la  marca  della  ■  ^  ^ 
manifattura  di  Bruxelles 
e  le  iniziali  dell'arazziere  unite 
alla  marca,  indicante  gli  araz- 
zi  tessuti   per   commercio  : 

Tessuto  in  oro,  seta,  filaticcio  e  stame. 

Ecco  la  curiosa  spiegazione  di  questa  marca  tolta  dal- 
l'opera del  A.  Wauters,  Les  tapifseries  hmxeìloises,  pag.  1 50: 
«  Un  autre  fait  notable  et  dont  la  constatation  trouve 
((  ici  sa  place  naturelle,  c'est  la  division  du  métier  des 
«  tapissiers  en  deux  camps:  d'un  coté,  la  masse  des  arti- 
«  sans  et  avec  eux  les  maìtres  travaillant  pour  des  tiers; 
«  d' un  autre  coté,  les  notables  ou  marchands,  c'est-à-dire 
«  ceux  qui  faisaient  plus  particulièrement  le  commerce 
«  des  tapisseries  et  distribuaient  entre  leurs  confrères 
((  moins  fortunés  les  commandes  dont  on  les  chargeait. 
«  Des  tentures  portent  une  chiffre  ou  signe  surmonté 
«  d' un  4  •  Or,  ce  4  ?  C  est  une  —  chiffre  de  marchand  — 
«  composé,  comme  le  disent  certains  actes  d'  annoblisse- 
«  ment  :  d'iui  quatre  contourné,  avec  traverse  croìsée  et  inon- 
«  tant  accoU  de  lettres  diverses.  Chaque  fois  qu'  on  le  r en- 
ee contre,  c'est  que  la  tapisserie  a  été  faite  pour  un 
«  marchand  ou  par  un  tapissier  qui  faisait  aussi  le  com- 
((  merce  de  tentures.  )> 


38 


CATALOGO 


72.  Ignoto  arazziere  fiammingo. 

Arazzo  eseguito  come  il  precedente. 
A.  m.  4,31.  —  L.  m.  6,89. 

Soggetto  ignoto.  Vedi  descrizione  precedente.  Nella 
cimosa  vedonsi  le  stesse  marche. 

Tessuto  in  oro,  seta,  filaticcio  e  stame. 

Fregio  uguale  a  quello  dell'arazzo  rappresentante  Cristo  che 
appare  ai  Discepoli  della  collezione  di  Madrid. 

73.  Idem. 

Arazzo  eseguito  come  il  precedente. 
A.  m.  4,25.  —  L.  m.  6,10. 

Soggetto  come  sopra.  Vedi  descrizione  dell'arazzo 
num.  71.  Nella 


cimosa  sono  le 
seguenti  marche  : 

Tessuto  in  oro,  filaticcio  e  stame. 

74.  Idem. 

Arazzo  eseguito  come  il  precedente. 
A.  m.  4,02.  —  L.  m.  3,40. 

Feste  di  Enrico  II  e  di  Caterina  dei  Medici. 
Vedonsi  entrambi  effigiati  nei  due  perso- 
naggi a  destra  dell'arazzo.  Fregio  con  fiori, 


DEGLI  ARAZZI 


Ì9 


frutta  e  putti.  Nella  cimosa  la  marca 

della  Manifattura  di  Brusselles  :  Jj  IP  Jj 

e  quelle  del- 
l' arazziere  : 

Tessuto  in  oro,  argento,  seta  e  stame. 

75.  Audran  Gio.,  arazziere  della  manifattura 
dei  Gobelins  nato  nel  1667  f  1756. 

Arazzi  eseguiti  fra  il  1737  e  il  1740  su  car- 
tone di  Gio.  Francesco  De-Troy  pittore  fran- 
cese, nato  nel  1679  1752. 

A.  m.  4,25.  —  L.  m.  4,91. 

U  arresto  di  Aman.  Ester  seduta  a  mensa.  Re 
Assuero,  udite  le  iniquità  di  Aman,  alzasi  e 
comanda  ad  Harbona,  uno  degli  eunuchi,  d'im- 
piccarlo sullo  stesso  palco  che  Aman  aveva 
poco  prima  fatto  inalzare  per  Mardocheo  e  il 
suo  popolo.  Fregio  a  imitazione  di  cornice 
intagliata  e  dorata  con  stemma  in  alto,  e  in 
basso  un  cartello  ove  leggesi:  ETIAM  REGI- 
NAM  VULT  OPPRIMERE.  Composizione 
di  dieci  figure  su  ricco  fondo  architettonico. 
Più  in  basso  è  scritto:  FAIT  A  ROME  PAR 
DE-TROY.  1740. 

Tessuto  in  seta,  filaticcio  e  stame. 

Quest'artista  fu  chiamato  nel  1736  a  fare  i  cartoni  per  gli 
arazzi  in  concorrenza  con  altri  pittori.  De-Troy.  prò- 


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CATALOGO 


postosi  di  abbattere  tanti  rivali,  lavorò  per  così  poco 
prezzo  che  nessuno  potè  concorrer  con  lui.  Egli  com- 
pose varie  storie  per  arazzi:  fra  le  quali  primeggia  que- 
sta di  Ester,  incisa  da  E.  Beauvarlei,  che  fu  sovente  ri- 
petuta e  regalata  a  sovrani  stranieri.  Arazzi  rappresentanti 
la  Storia  medesima  vedonsi  all'Accademia  di  Francia, 
a  Roma  e  nell'ex-residenza  reale  di  Hampton-Court  a 
Londra.  —  (A.  L.  Lacordaire,  Op.  cit.). 
Nella  R.  Galleria  degli  Uffizi  esiste  il  ritratto  di  questo 
pittore,  dipinto  di  sua  mano. 

76.  Audran  Gio.,  suddetto. 

Arazzo  eseguito  come  il  precedente. 
A.  m.  4,31.  —  L.  m.  7,50. 

Trionfo  di  Mardocheo.  Mardocheo  salvata  la  vita 
del  re  colla  scoperta  della  congiura,  per  or- 
dine di  Assuero,  che  volle  onorarlo,  è  condotto 
su  cavallo  reale  ed  in  assisa  reale  per  le  vie 
della  città  da  Am  an,  che  va  gridando  :  a  Cosi 
dee  farsi  a  colui  il  quale  il  re  vuole  onorare.  » 
Fregio  simile  al  precedente,  con  cartello  in 
basso  ove  leggesi:  REX  .  ILLUM  .  VOLUIT 
ONORARE.  —  Composizione  di  gran  nu- 
mero di  fio^ure  su  ricco  fondo  architetto- 
nico.  In  basso  a  destra  è  scritto  :  DE  Troy  a 
Rome  17)9;  e  più  sotto:  AUDRAN. 
Tessuto  in  seta,  filaticcio  e  stame. 

77.  Idem, 

Arazzo  eseguito  come  il  precedente. 
A.  m.  4,31.  —  L.  m.  5,29. 


DEGLI  ARAZZI 


41 


Banchetto  nuziale.  Assuero  nel  giorno  delle  sue 
nozze  con  Ester  distribuisce  molti  doni  reali 
e  dà  un  gran  banchetto  ai  baroni  del  suo 
vastissimo  regno.  Fregio  a  chiaroscuro  sotto 
forma  di  cornice  intagliata  con  stemma  in 
alto,  ed  in  basso  un  cartello  ove  leggesi  : 
DONA  .  MIHI .  ANIMAM  PRO  QUA 
ROGO.  —  Composizione  di  molte  figure 
sotto  ricco  loggiato.  In  basso  a  destra  è  scritto: 
Fait  par  De-Troy  a  Rome  17 e  più  in  basso 
ancora:  AUDRAN. 

Tessuto  in  seta,  filaticcio  e  stame. 

78.  Audran  Gio.,  suddetto. 

Arazzo  eseguito  come  il  precedente. 
A.  m.  4,37.  —  L.  m.  5,41. 

L' incoronazione.  Assuero,  ripudiata  Vasti  sua  prima 
moglie,  pone  sul  capo  d'Ester  la  benda  reale, 
creandola  regina  in  luogo  di  Vasti.  Fregio  si- 
mile al  precedente,  con  un  cartello  in  basso 
ove  leggesi  :  FECIT  EAM  REGNARE.  — 
Composizione  di  molte  figure  su  ricco  fondo 
architettonico.  In  basso  a  sinistra  dell'arazzo 
è  scritto:  DE-TROY  1738,  e  nella  cimosa: 
Audran  G.  col  giglio  di  Francia. 

Tessuto  in  seta,  filaticcio  e  stame. 


42 


CATALOGO 


79.  Audran  Gio.,  suddetto. 

Arazzo  eseguito  come  il  precedente. 
A.  m.  4,26.  —  L.  m.  5,33. 

Svenimento  d'Ester.  Ester,  vestita  degli  abiti  re- 
gali e  seguita  dalle  sue  ancelle,  si  reca  da 
Assuero  per  impetrare  grazia  pel  popolo  ebreo; 
ma  appena  è  in  sua  presenza,  paventando  le 
conseguenze  di  un  tal  passo  sviene.  Il  re,  com- 
mosso e  più  ancora  sedotto  dal  fàscino  della 
sua  bellezza,  alzatosi  la  tocca  col  suo  scettro 
d'oro,  assicurandola  con  ciò  da  ogni  pericolo. 
Fregio  simile  ai  precedenti,  con  cartello  in 
basso  ove  leggesi:  ESTHER  PRO  POPULI 
SUI  VITA  PRECATUR.  —  Composizione 
di  dodici  fio^ure  su  ricco  fondo  architettonico. 
In  basso  a  sinistra  dell'arazzo  è  scritto:  DE- 
TROY  .1737;  e  sulla  destra  il  nome  di  AU- 
DRAN. 

Tessuto  in  seta,  filaticcio  e  stame. 

80.  Idem. 

Arazzo  eseguito  come  il  precedente. 

A.  m.  4,26.  —  L.  m.  5,22. 

L  incontro  di  Aman  con  Mardocheo.  Assuero 
a  ricompensare  Aman  de' suoi  servigi,  co- 
mandò che  chiunque  l'incontrasse  sul  suo 
cammino  l'adorasse  prostrato.  Imbattutosi  in 


DEGLI  ARAZZI 


43 


Mardocheo,  questi  con  fare  dimesso  ma  pieno 
di  nobile  orgoglio,  rifiuta  d'inchinarsi.  Fregio 
simile  al  precedente,  con  un  cartello  in  basso 
ove  è  scritto:  SOLUS  MARDOCHEUS  NON 
FLECTEBAT  GENU.  Nel  mezzo  dell'arazzo  : 
PEINT  PAR  DE-TROY  .  ROME  .  1740;  e 
più  a  destra:  AUDRAN.  —  Composizione  di 
molte  figure  su  ricco  fondo  architettonico. 

Tessuto  in  seta,  filaticcio  e  stame. 

81.  Ignoto  arazziere  dei  Gobelins. 

Arazzo  eseguito  nella  prima  metà  del  sec.  XVIII 
su  cartone  d'ignoto  pittore  firancese. 

A.  m.  3,71.  —  L.  m.  2,30. 

/  janciulli  giardinieri.  Fanciulli  intenti  a  riporre 
in  stufa  vasi  di  fiori.  Il  fondo  rappresenta  cam- 
pagna d'autunno  avanzato.  Fregio  simile  al 
precedente. 

Tessuto  in  seta,  filaticcio  e  stame. 

Nella  manifattura  dei  Gobelins  ai  primi  del  secolo  XVIII,. 
da  Janfs  figlio  e  Lefevre  padre,  capi  arazzieri  di  alto 
ordito  in  quell'  istituto,  fii  tessuta  una  serie  di  arazzi 
detti:  Les  enfants  jardiniers,  dei  quali  parla  il  Sig.  La- 
CORDAIRE  —  Tapi/serie  des  Gobelins.  Paris,  18 j^.  È  dun- 
que probabile  che  questi  ed  altri,  che  si  conservano  nel 
R.  Palazzo  Pitti,  sieno  opera  della  manifattura  francese. 


5 


44 


CATALOGO 


82.  Ignoto  arazziere  dei  Gobelins. 

Arazzo  eseguito  come  il  precedente. 
A.  m.  3,75.  —  L.  m.  2,90. 

I  fanciulli  giardinieri.  Fanciulli  intenti  a  racco- 
gliere fiori.  Fregio  ad  imitazione  di  cornice 
intagliata. 

Tessuto  in  seta,  filaticcio  e  stame. 

83.  Idem. 

Arazzo  eseguito  simile  al  precedente. 
A.  m.  3,77.  —  L.  m.  6,44. 

Gli  stessi.  Fanciulli  intenti  a  coltivare  fiori.  A  de- 
stra una  vasca  con  un  amore  a  cavallo  di  un 
cigno  che  getta  acqua.  Il  fondo  rappresenta  una 
campagna  attraversata  da  un  fiume.  Fregio  si- 
mile al  precedente. 

Tessuto  in  seta,  filaticcio  e  stame. 

84.  Idem. 

Arazzo  eseguito  come  il  precedente. 
A.  m.  3,77.  —  L.  m.  1,83. 

Gli  stessi.  Fanciulli  che  colgono  fi-utta.  Il  fondo  rap- 
presenta una  campagna  attraversata  da  un  fiume. 
Fregio  simile  al  precedente. 

Tessuto  in  seta,  filaticcio  e  stame. 


DEGLI  ARAZZI 


45 


85.  Ignoto  arazziere  dei  Gobelins. 

Arazzo  eseguito  come  il  precedente. 
A.  m.  2,77.  —  L.  m.  2,30. 

/  fanciulli  giardinieri.  Fanciulli  intenti  a  riporre 
in  serra  vasi  di  fiori.  Il  fondo  come  al  n.  82. 
Fregio  simile  ai  precedenti. 

Tessuto  in  seta,  filaticcio  e  stame. 

86.  Ignoto  arazziere  fiorentino. 

Portiera  eseguita  nel  secolo  XVIII  su  cartone 
d'ignoto  pittore. 

A.  m.  3,20.  —  L.  m.  2,20. 

Scudo  con  stemma  mediceo  sormontato  da  co- 
rona granducale. 

Tessuto  a  filaticcio  e  stame. 

87.  Idem. 

Portiera  simile  in  tutto  alla  precedente. 

88.  Ignoto  arazziere  fiammingo. 

Arazzo  eseguito  nella  prima  metà  del  sec.  XVI 
su  cartone  d'ignoto  pittore  italiano. 

A.  m.  3,51.  —  L.  m.  3,32. 


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CATALOGO 


Episodi  della  vita  di  Cesare.  Si  domanda  alla 
sibilla  che  avverrà  di  Cesare.  Essa  risponde 
di  temere  le  guerre  verso  la  metà  di  marzo; 
QUAE  RITUR  EX  SAGA  QUIDNAM  DE 
CAESARE,  FI  =^  ADMEDIUM  MARTI 
BELLA  CAVERE  MONET.  Fregio  di  figure, 
frutti  e  fiori.  Nella  cimosa,  in 
basso,  la  marca  di  Bruxelles: 
e  quella  del- 
l' arazziere  : 

Tessuto  in  filaticcio  e  stame. 

89-  Ignoto  arazziere  fiammingo. 

Arazzo  eseguito  come  il  precedente. 
A.  m.  3,51.  —  L.  m.  3,52. 

Episodi  della  vita  di  Cesare.  Cesare  vinto  l'E- 
gitto e  Pompeo,  è  ricevuto  in  Roma  graditis- 
simo a'suoi  concittadini:  AEGIPTO  TOTA 
ET  GNEIO  CESAR  SUPERATIS  ==  RO- 
PERGRATUS  CIVIBUS  EXCIPITUR. 
Fregio  a  figure,  fi'utti  e  fiori.  Nella  cimosa  in 
basso  le  stesse  marche  del  precedente. 
Tessuto  in  filaticcio  e  stame. 
Questi  arazzi  potrebbero  essere  di  quelli  di  cui  si  fa  cenno 
nella  lettera  che  Cammillo  Campani  scriveva  di  Bologna 
al  Pagni  nel  15  luglio  1550.  Ecco  il  paragrafo  della 

lettera  :  «  Poi  subito  è  stato  partito, 

((  sono  venuti  a  trovare  M.  Niccola  e  gli  hanno  fatto 
«  intendere  che  Batista  S.  Maria  ha  in  mano  l'historia 


DEGLI  ARAZZI 


47 


«  di  Cesare  in  parecchi  pezzi  di  panni  di  Fiandra,  che  sono 
«  una  cosa  bella,  bellissima,  e  gli  darebbero  a  S.  E.  per 
«  prezzo  ragionevole.  »  —  (Archivio  di  Stato  di  Firenze, 
Filza  398,  carte  150). 

90.  Ignoto  arazziere  fiammingo. 

Arazzo  eseguito  nei  primi  del  secolo  XVI  su 
cartone  d'ignoto  pittore  fiammingo. 
A.  m.  3,48.  —  L.  m.  4,05. 

Partenza  per  la  caccia.  Sul  davanti  un  uomo 

a  cavallo  seguito  da  servitori  a  piedi,  con 
muta  di  cani  da  caccia;  e  più  indietro,  carro 
tirato  da  quattro  cavalli,  sul  quale  stanno  va- 
rie dame  scortate  da  cinque  cavalieri.  Il  fondo 
rappresenta  una  boscaglia.  Fregio  di  fiori  e 
frutti. 

Tessuto  in  filaticcio  e  stame. 

91.  Idem. 

Arazzo  eseguito  come  il  precedente. 
A.  m.  3,20.  —  L.  m.  2,20. 

La  caccia  del  Cinghiale  con  fregio  simile  al 
precedente. 

Tessuto  in  filaticcio  e  stame. 

92.  Fevère  Pietro,  suddetto. 

Portiera  eseguita  nel  secolo  XVII  su  cartone  di 
ignoto  pittore. 

A.  m.  3,21.  —  L.  m.  2,22. 


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CATALOGO 


Scudo  a  due  stemmi.  A  sinistra  l'arme  di  Fer- 
dinando II  de' Medici;  a  destra  quella  di  Vitto- 
ria Della  Rovere  sua  moglie,  sormontata  da 
corona  granducale  e  sorretta  da  due  putti  alati  : 
in  basso  testa  di  leone  sopra  fondo  di  paese. 
Nella  cimosa  leggesi:  P.  FEVÈRE. 
Tessuto  in  oro,  argento,  seta,  filaticcio  e  stame. 

93.  Ignoto  arazziere  fiorentino. 

Portiera  simile  in  tutto  al  num.  86. 

94.  Idem. 

Arazzo  eseguito  nel  secolo  XVIII  su  cartone  di 
ignoto  pittore  fiorentino. 

A.  m.  0,56.  —  L.  m.  0,42. 

Ritratto  ignoto  di  papa.  Mezza  figura  veduta  di 
faccia  col  camauro  in  testa. 

Tessuto  in  filaticcio  e  stame. 

95.  Idem. 

Arazzo  eseguito  nel  secolo  XVII  su  cartone  di 
ignoto  pittore  fiorentino. 

A.  m.  0,96.  —  L.  m.  0,77. 

Lucrezia  romana.  Mezza  figura  veduta  quasi  di 
faccia,  con  gli  occhi  levati  al  cielo  ed  il  pu- 
gnale nel  seno. 

Tessuto  in  seta,  filaticcio  e  stame. 


DEGLI  ARAZZI  49 

96.  Lemolyse  Pietro,  ricamatore. 

Secolo  XVIL 

A.  m.  0,50.  —  L.  m.  0,40. 

Vaso  di  fiori  eseguito  in  ricamo  detto  a  no- 
dino.  In  basso  leggesi  il  seguente  ricordo  : 

 fatto  questo .  lavoro,  non  era  sua  prò- 

«  fessione,  solo  per  sodisfare  il  suo  genio  me- 
((  lanconico.  Pietro  Lemolyse  i6  .  , , ,  » 

97.  Ignoto  arazziere  fiorentino. 

Arazzo  eseguito  nel  secolo  XVIII  su  cartone 
d'ignoto  pittore  fiorentino. 

A.  m.  0,91.  —  L.  m.  0,60. 

Pianta  di  giorgina  con  fiori  sbocciati. 

Tessuto  in  filaticcio  e  stame. 

98.  Idem. 

Arazzo  simile  in  tutto  al  precedente. 

99.  Fevère  Pietro,  suddetto. 

Arazzo  eseguito  nel  1665  da  un  dipinto  attri- 
buito a  Michelangelo  Buonarroti. 
A.  m.  2,40.  —  L.  m.  1,87. 

La  pietà.  Il  corpo  del  Redentore  riposa  in  grembo 
alla  madre  seduta,  in  atto  di  dolore,  sorreg- 
gendo con  una  mano  la  testa  del  figlio.  A  de- 


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CATALOGO 


stra  la  Maddalena,  e  dietro,  ai  lati  della  Croce, 
san  Giuseppe  e  san  Giovanni.  Sul  davanti  a 
sinistra  gli  emblemi  della  Passione;  e  a  de- 
stra si  legge:  Michel- Ang.  Inven,  =  P.  Pevere 
Parisis  extrax  i66j. 

Tessuto  in  seta,  filaticcio  e  stame. 

i66.  30  ottobre.  —  Si  tratta  di  filaticci  impiegati  in  un 
quadro  tessuto  ad  alto  liccio,  ov'  è  effigiata  una  Pietà  di 
N.  S.,  con  molte  altre  figure,  il  quale  è  cavato  da  una 
miniatura  in  piccolo  che  viene  da  Michelangiolo  e  che 
è  nella  Tribuna.  —  Conti,  (Op.  cit). 

100.  Ignoto  arazziere  fiorentino. 

Arazzo  eseguito  nel  secolo  XVII  su  cartone  di 
ignoto  pittore  fiorentino. 

A.  m.  0,83.  —  L.  m.  0,66. 

San  Francesco.  Mezza  figura  con  le  braccia  incro- 
ciate sul  petto,  in  atto  di  adorare  la  croce. 

Tessuto  in  filaticcio  e  stame. 

101.  Idem. 

Arazzo  eseguito  nel  secolo  XVII  sul  cartone  di 
ignoto  pittore  fiorentino. 

A.  m.  0,84.  —  L.  m.  0,66. 

San  Giuseppe.  Mezza  figura  al  naturale,  con  Gesù 
Bambino  sulle  braccia. 

Tessuto  in  filaticcio  e  stame. 


DEGLI  ARAZZI 


102.  Ignoto  arazziere  fiorentino. 

Arazzo  eseguito  nel  secolo  XVII  sul  dipinto 
di  Raffaello  Saniio,  esistente  nella  R.  Galleria 
de' Pitti. 

A.  m.  0,78.  —  L.  m.  0,78. 

La  Madonna  della  Seggiola.  La  Vergine,  seduta 

sulla  seggiola,  abbraccia  il  Bambino  Gesù  che 
tiene  sulle  ginocchia.  Le  sta  presso  San  Gio- 
vannino colle  mani  giunte. 

Tessuto  in  seta,  filaticcio  e  stame. 

103.  Ignoto  arazziere  della  manifattura  dei 

Gobelins. 

Arazzo  eseguito  a  basso  ordito  nel  secolo  XVIII 
su  cartone  d'ignoto  pittore. 

A.  m.  0,90.  —  L.  m.  0,73. 

Vaso  di  fiori.  Posa  sopra  una  tavola  di  marmo, 
con  a  sinistra  un  bicchiere,  a  destra  due  libri. 

Tessuto  in  seta,  filaticcio  e  stame. 

Gli  arazzi  tessuti  a  basso  ordito  portano  per  caratteristica 
attorno  al  quadro  un  filetto  rosso  della  larghezza  d'un 
duodecimo  di  pollice  in  circa.  —  (E.  Bottrigari,  Op.  cit.). 

104.  Ignoto  arazziere. 

Arazzo  eses^uito  nel  secolo  XVII  su  cartone 
d' ignoto  pittore. 

A.  m.  0,70.  —  L.  m.  0,50. 


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CATALOGO 


Vaso  con  fiori  sopra  una  base,  dov'è  un  pappa- 
gallo. 

Tessuto  in  seta,  filaticcio  e  stame. 

105.  Ignoto  arazziere  fiorentino. 

Arazzo  triangolare  eseguito  nel  secolo  XVI  su 
cartone  d'ignoto  pittore  fiorentino. 
A.  m.  1,32.  —  L.  m.  1,52. 

Storia  di  Ahigaille.  I  messi  di  David  ritornano 
a  lui,  recando  il  rifiuto  di  Nabal  alla  richie- 
sta di  viveri  per  la  sua  gente. 

Tessuto  in  oro,  argento,  seta,  filaticcio  e  stame. 

106.  Idem. 

Arazzo  eseguito  come  il  precedente. 
A.  m.  1,32.  —  L.  m.  2,00. 

Stona  come  sopra.  Saputo  Abigaille  del  rifiuto  di 
Nabal  e  temendone  una  giusta  vendetta,  al- 
l'insaputa di  lui  comandò  ai  suoi  servi  che 
raccogliessero  pane,  vino  ed  altre  vettovaghe, 
e  caricatile  sopra  asini,  ne  fece  a  David  un 
presente. 

Tessuto  come  il  precedente. 

107.  Idem. 

Arazzo  eseguito  come  il  precedente. 
A.  m.  1,28.  —  L.  m.  2,00. 


DEGLI  ARAZZI 


53 


Storia  di  Abigaille.  Tanto  piacque  a  David  l'atto 
generoso  di  Abigaille,  che  saputa,  dopo  qual- 
che tempo,  la  morte  di  Nabal  suo  marito,  gli 
spedi  ambasciadori  per  domandarla  in  sposa. 

Tessuto  come  i  precedenti. 

108.  Ignoto  arazziere  fiorentino. 

Arazzo  eseguito  come  il  precedente. 
A.  m.  1,28.  —  L.  m.  1,48. 

Stona  come  sopra.  Abigaille,  cavalcando  un  asino, 
si  conduce  a  David  per  unirsi  con  lui  in  ma- 
trimonio. 

Tessuto  come  i  precedenti. 

109.  Idem. 

Arazzo  eseguito  fra  il  1740  e  il  1744  su  car- 
tone d'ignoto  pittore  fiorentino. 
A.  m.  1,10.  — -  L.  m.  0,75. 

Francesco  I  di  Lorena,  granduca  di  Toscana  e 
Imperatore  d'Austria.  È  seduto  quasi  difaccia, 
con  parrucca  e  armatura  ornata  della  deco- 
razione del  Tosone  d'oro. 

Tessuto  in  seta,  filaticcio  e  stame. 

Quest'arazzo  dev'esser  stato  tessuto  dal  1740  al  1744,  allorché 
sotto  i  Lorenesi,  succeduti  fino  dal  1737  all'estinta  dina- 
stia medicea,  furono  ripresi  i  lavori  dell'arazzerla,  forse 
per  ultimare  lavori  incominciati  o  per  farne  pochissimi 


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CATALOGO 


nuovi,  fra  i  quali  pare  si  possa  annoverare  questo  ritratto. 
Era  allora  direttore  e  pittore  della  manifattura  Lorenio 
Corsini,  e  probabilmente  egli  ne  dipinse  il  cartone. 
Ridotto  in  condizioni  deplorevoli  per  l'incuria  del  passato 
tempo,  fu  questo  arazzo  nel  luglio  del  1883  abilmente 
restaurato  dai  signori  Salvadori  e  Figlio  di  Firenze. 

HO.  Ignoto  arazziere  fiorentino. 

Arazzo  eseguito  nel  secolo  XVII  su  cartone 
d'ignoto  pittore  fiorentino. 

A.  m.  2,22.  —  L.  m.  1,50. 

Sacra  Famiglia,  La  Vergine  seduta  è  in  atto  di 
sollevare  da  terra  il  Bambino  Gesù,  il  quale 
stende  le  braccia  verso  la  madre;  a  sinistra 
vedesi  santa  Elisabetta,  e  dietro  a  destra  san 
Giuseppe. 

Tessuto  in  seta,  filaticcio  e  stame. 


III.  Roost  Giovanni,  suddetto. 

Arazzo  eseguito  nel  1552  su  cartone  di  Fran- 
cesco De  Rofsi  detto  Cecchino  Salviati,  pit- 
tore fiorentino. 

A.  m.  1,08.  —  L.  m.  0,93. 

Cristo  deposto  nel  sepolcro  da  Giuseppe  d'Ari- 
matea.  A  destra  la  Vergine  con  le  mani 
giunte  assiste  alla  tumulazione  del  figlio.  Fre- 
gio di  grottesche  e  piccoli  festoni  di  fiori. 


DEGLI  ARAZZI  55 

In  basso  a  destra  vedesi  la  marca  dell'arazziere 
simile  a  quella  dell'arazzo  di  num.  13. 

Tessuto  in  oro,  argento,  seta,  filaticcio  e  stame. 

112.  Fevère  Pietro,  suddetto. 

Arazzo  eseguito  nel  1659  sul  Dipinto  di  Lodo- 
vico  Cardi  detto  il  Cigoli,  pittore  fiorentino. 
A.  m.  2,14.  —  L.  m.  1,51. 

Il  deposto  di  Croce.   Di  faccia  allo  spettatore 
vedesi  il  corpo  del  morto  Redentore  in  grembo 
alla  madre,  con  Nicodemo  che  lo  sorregge  pel 
dorso.  Nel  fondo  sono  due  angioli,  uno  dei 
quali  tiene  in  mano  alcuni  strumenti  della  Pas- 
sione; ed  a  sinistra  il  sepolcro  aperto.  In  basso 
a  destra  leggesi:  L,  D,  Cigoli  Piitgeb, 
Tessuto  in  seta,  filaticcio  e  stame. 
Negli  Annali  dell' Ara:(jena  Medicea,  pubblicati  dal  Signor 
Conti,  si  legge:  «  1659.  ^7  Marzo  —  Si  è  fatta  la  copia 
«  in  arazzo  della  Pietà  del  Cigoli,  cavandola  da  un  qua- 
«  dro  prestato  dal  cardinale  decano.  »  (Carlo  de'Medici?) 
—  (P.  Pevere). 

113.  Pais  Pietro,  arazziere  fiorentino. 

Arazzo  eseguito  nel  secolo  XVIII  su  cartoni 
di  A.  Bronconi  e  Andrea  Scacciati^  pittori  fio- 
rentini. 

A.  m.  1,25.  —  L.  m.  1,07. 

La  Madonna,  in  mezza  figura.  La  Vergine  tiene 
abbracciato  il  Divino  Infante;  e  a  destra  ve- 


56 


CATALOGO 


desi  il  piccolo  san  Giovanni  con  la  Croce  di 
canna.  Sulla  cimosa  è  scritto  :  ECCE  AGNUS 
DEL  Fregio  di  fiori  e  fogliami. 
Tessuto  in  seta,  filaticcio  e  stame. 

1702.  20  gennaio.  —  Pietro  Pais  riceve  scudi  156.  3.  — .  — . 
per  fattura  di  un  quadro  di  arazzo  di  seta,  filaticcio  e 
stame  che  servirà  per  soprapporto,  rappresentante  la 
Madonna,  Gesù  e  S.  G.  Battista,  fatto  sul  cartone  di 
A.  Bronconi,  con  fregio  attorno  di  rabeschi  frutti  e  fiori 
dello  Scacciati,  —  (Conti,  Op.  cit.). 

114.  Fevère  Pietro,  suddetto. 

Arazzo  eseguito  nel  1633  su  cartone  del  Ba- 
chiacca  suddetto. 

A.  m.  1,76.  —  L.  m.  1,34. 

//  mese  di  maggio.  Nel  centro  scorgesi  un  gio- 
vine bizzarramente  vestito,  che  presenta  sopra 
un  vassoio  alcuni  fiori  a  tre  donzelle  sedute 
a  sinistra;  lo  seguono,  un  asino  montato  da 
un  fanciullo  con  un  ramo  sulle  spalle,  e  varii 
contadini,  uno  dei  quali  ha  il  piffero  ed  un 
altro  il  cembalo.  Il  fondo  rappresenta  una 
campagna  montuosa,  ove  in  lontananza  ve- 
donsi  caseggiati  con  gruppi  di  persone  d'ambo 
i  sessi  che  danzano.  A  tergo  leggesi  l'iscri- 
zione: P.  Fevère  Parisiensis  Fior.  16}}. 

Tessuto  in  oro,  seta,  filaticcio  e  stame. 

Quest'  arazzo  ò  una  copia  di  quello  tessuto  dal  Karcher, 
che  vedesi  sotto  il  num.  21,  nella  sala  di  questa  galleria. 


DEGLI  ARAZZI 


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115.  Fevère  Pietro,  suddetto. 

Arazzo  eseguito  nel  1660  sul  dipinto  di  Andrea 
Del  Sarto,  esistente  nella  R.  Galleria  Pitti. 

A.  m.  1,48.  —  L.  m.  1,06. 

Sacra  Famiglia.  È  la  Vergine  seduta  in  terra  col 
putto  sulle  ginocchia  in  atto  di  volgere  la 
testa  a  san  Giovanni  Battista  sostenuto  da 
Santa  Elisabetta.  Sul  davanti  a  sinistra  vedesi 
la  Croce  di  canna. 

Tessuto  in  seta,  filaticcio  e  stame. 

1667.  23  gennaio.  —  Pietro  Fevère  eseguisce  ad  alto  liccio 
un  quadro  tolto  da  uno  di  Andrea,  la  Madonna,  N.  S., 
S.  Gio.  Batta  e  S.  Elisabetta,  il  quale  costò  scudi  102  . 
3.6.8.  —  (Conti,  Op.  cit.). 

116.  Idem. 

Arazzo  eseguito  nel  1662  sul  dipinto  di  Lodo- 
vico Cardi  detto  il  Cigoli,  esistente  nella  R. 
Galleria  Pitti. 

A.  m.  3,52.  —  L.  m.  2,39. 

La  ter^a  apparizione  di  Gesù  a  san  Pietro, 
Vedesi  il  Salvatore  sul  lido,  ov'è  san  Pietro 
inginocchiato;  e  dietro,  in  due  barche,  sono 
gli  altri  Apostoli,  parte  dei  quaU  tira  su  la 
rete  vuota,  parte  piena  di  pesci.  In  lontananza 
a  sinistra  turbe  di  spettatori;  e  nel  fondo  città 
situata  sulla  spiaggia  del  lago  di  Tiberiade. 


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CATALOGO 


In  basso  a  destra  leggesi  :  Liidovi .  Cigoli . 
Pinx  .  P.  Pevere  .  Parisiis  .  Extrax  1660, 
Tessuto  in  oro,  seta,  filaticcio  e  stame. 
((  1662.  5  agosto.  —  Pietro  Pevere  è  creditore  per  avere 
«  eseguita  una  copia  del  quadro  del  Cigoli  -  Quando  Cri- 
((  sto  chiama  S.  Pietro  alla  riva  del  mare,  » 

117.  Fascino  (Francesco  di),  arazziere 

fiorentino. 

Portiera  eseguita  nel  1552  su  cartone  di  An- 
gelo Bron/^ino, 

A.  m.  2,55.  —  L.  m.  1,88. 

Scudo  a  dm  stemmi.  A  sinistra  l'arme  di  Co- 
simo I  de' Medici;  a  destra  quella  di  Eleonora 
di  Toledo  sua  moglie,  sormontata  da  corona 
ducale,  ed  in  basso  due  figure  di  fiume.  Fregio 
di  figure,  formelle  e  fi'utta,  con  due  cartelle 
circolari,  nelle  quali  si  legge  :  FUNDATA 
ENIM  ERAT  —  SUPER  PETRAM, 

Tessuto  in  oro,  argento,  seta,  filaticcio  e  stame. 
Nello  scegliere  gli  arazzi  da  esporsi  in  questa  galleria  rin 
vennesi  questa  portiera,  che,  sulla  scorta  degli  Annali 
delV Araxj(eria  si  potè  accertare  appartenere  a  questo  araz- 
ziere; e  poiché  egli  la  lasciò  incompiuta,  Niccolò  Karcher 
la  condusse  a  termine. 

118.  Karcher  Niccolò,  suddetto. 

Arazzo  eseguito  nel  1549  su  cartone  di  Cecchino 
Salviati  suddetto. 

A.  m.  2,26.  —  L.  m.  2,18. 


DEGLI  ARAZZI 


59 


Ecce  Homo.  Cristo  mostrato  al  popolo  da  Pilato 
dalla  finestra  di  un  palazzo.  In  basso  una  turba 
che  accorre  a  vederlo.  Fregio  di  figure,  fiori  e 
fi*utta,  ed  in  alto  due  stemmi  medicei  coro- 
nati, inquartati  con  quello  di  Toledo. 

Tessuto  in  oro,  seta,  filaticcio  e  stame. 
Vedi  Documenti  num.  3  e  6. 

119.  Karcher  Niccolò,  suddetto. 

Arazzo  eseguito  nel  1549  su  cartone  di  Cecchino 
Salviati,  suddetto. 

A.  m.  2,08.  —  L.  m.  2,00. 

La  deposi:{ione  di  Croce,  Cristo  morto  è  sor- 
retto da  Giuseppe  d'Arimatea;  a  sinistra  sta 
la  Maddalena  genuflessa  in  atto  di  baciare  la 
mano  del  Redentore,  e  più  indietro  la  Ver- 
gine piangente.  Il  fondo  rappresenta  una  cam- 
pagna montuosa,  e  in  lontananza  il  Calvario. 
Il  fi-egio  attorno  è  doppio.  Il  primo  a  piccole 
formelle,  portante  gli  emblemi  della  Passione, 
e  in  alto  due  stemmi  medicei  coronati,  inquar- 
tati con  quello  di  Toledo,  l'altro,  a  festoni 
di  fiori  e  frutta. 

Tessuto  in  oro,  argento,  seta,  filaticcio  e  stame. 

Vedi  Documenti  num.  3  e  6. 

6 


6o 


CATALOGO 


I20.  Karcher  Niccolò,  suddetto. 

Arazzo  eseguito  nel  1553  su  cartone  di  Cecchino 
Salviatiy  suddetto. 

A.  m.  2,28.  —  L.  m.  2,18. 

La  resurrezione  di  Gesù  Cristo.  Vedesi  il  Sal- 
vatore sorgere  dal  suo  sepolcro,  tenendo  nella 
sinistra  un  vessillo.  I  soldati  a  guardia  del  se- 
polcro, spaventati  e  abbagliati  dalla  luce  della 
divina  apparizione,  cadono  tramortiti  a  terra. 
Fregio  di  fiori,  frutta  e  figure  allegoriche;  in 
basso  gli  stemmi  del  Cardinale  di  Ravenna 
Benedetto  Accolti,  per  il  quale  fia  eseguito  que- 
sto arazzo.  Nella  cimosa  in  basso  leggesi  : 
FIERNZA  (sic)^  e  la  marca  dell'arazziere  si- 
mile a  quella  dell'arazzo  di  num.  14. 

Tessuto  in  oro,  seta  filaticcio  e  stame. 

Nella  Filza  del  1553,  num.  28  (Archivio  della  R.  Guardaroba 
ai  Pitti),  sotto  il  dì  5  novembre  si  legge:  «  Un  panno 
d'Arazzo  d'oro,  argento  et  seta,  d'una  Resurrezione  di  bra  4 
«  et  4  cherà  del  Card.^^  di  Ravenna,  co' la  sua  Arme 
«  et  foderato  di  tela  verde.  » 

Alla  morte  del  Cardinale,  avvenuta  nel  1549,  quest'arazzo 
passò  in  proprietà  di  Cosimo  I  de'  Medici,  al  quale  il 
detto  cardinale  lasciava  per  testamento  tutta  la  sua  so- 
stanza. Dipoi  il  granduca,  fatto  coprire  lo  stemma  car- 
dinalizio, che  vedesi  in  basso  ai  lati  dell'arazzo,  lo  de- 
stinava ad  ornare  la  sua  cappella  del  Palazzo  Pitti,  come 
rilevasi  dal  brano  della  seguente  lettera,  scritta  dal  guar- 
daroba Mariotto  Cecchini  granduca  nel  29  febbraio  1559: 
«  io  ho  la  Resurrezione  d'oro  e  seta  d'arazzo,,  di  ra- 


DEGLI  ARAZZI 


6l 


«  uenna,  panno  come  sa  V.  E.  assai  bello  et  ricco  et 
((  grande  come  domandano,  et  se  lo  si  vorrà  servire  di 
«  questo  nò  occorre  far  altro  che  coprire  dua  Arme  che 
((  tiene  nelle  teste  da  piè  co  uno  scudo  di  simile  stoffa 
u  dell'Arme  dell' Illu.mo  suo  figliolo  et  sarà  questo  cosa 
((  breve.  »  —  (Archivio  di  Stato  in  Firenze,  Filza  483). 

121.  Roost  Giovanni,  suddetto. 

Arazzo  eseguito  fra  il  1546  e  il  1552  su  car- 
tone d'ignoto  pittore  fiorentino. 
A.  m.  2,40.  —  L.  m.  1,50. 

Soggetto  allegorico.  Figura  di  donna  che  porta  un 
vaso;  più  avanti  fanciullo  seduto  che  appresta 
alimento  ad  una  tartaruga;  indietro  figure  ed 
animali.  Il  fondo  rappresenta  una  campagna, 
nel  centro  della  quale  sorge  un  antico  edifi- 
cio. Attorno  ricorre  una  cornice  a  meandro. 
Nella  cimosa  in  basso  a  sinistra,  la  marca  del- 
l'arazziere,  simile  a  quella  dell'arazzo  di 
num.  13,  e  a  destra  l'iscrizione:  FATTO 
IN  FIORENZA. 

Tessuto  in  oro,  argento,  seta,  filaticcio  e  stame. 

122.  Idem. 

Arazzo  eseguito  nel  1553  su  cartone  di  Agnolo  di 
Cosimo  detto  il  Bronzino,  pittore  fiorentino. 

A.  m.  2,42.  —  L.  m.  1,72. 

La  Gtustt:{ia  che  libera  V  innocenza,  e  più  in- 
dietro //  Tempo.  Fregio  di  fiori,  frutta, 


62 


CATALOGO 


maschere  ed  una  cariatide  per  ogni  lato;  a  sini- 
stra in  basso  uno  stemma  mediceo  inquartato 
con  quello  di  Toledo.  Nella  cimosa  in  basso 
la  stessa  marca  del  precedente. 

Tessuto  in  oro,  argento,  seta  e  filaticcio. 

123.  Roost  Giovanni,  suddetto. 

Arazzo  eseguito  nel  1553  su  cartone  di  Agnolo 
di  Cosimo  suddetto. 

A.  m.  2,35.  —  L.  m.  1,68. 

Fiord.  Figura  muliebre,  seduta  in  groppa  di  un 
ariete,  in  atto  di  spargere  fiori,  e  circondata  da 
putti  con  ghirlande  di  fiori.  Fregio  simile  in 
tutto  al  precedente.  Nella  cimosa  la  stessa  marca 
del  precedente  e  in  alto  l'iscrizione:  FATTO 
IN  FIRENZE. 

Tessuto  in  oro,  argento,  filaticcio  e  stame. 

124.  Fevère  Pietro,  suddetto. 

Arazzo  eseguito  nel  1663  sul  cartone  della  pit- 
trice Artemisia  Lomi  Gentileschi, 
A.  m.  3,55.  —  L.  m.  2,32. 

Bersahea  al  bagno  assistita  da  tre  ancelle. 

Di  queste,  una  le  porge  le  gioie  con  le  quali 
si  adorna  il  capo;  V  altra  le  regge  lo  spec- 
chio, e  la  terza  porta  acqua.  A  sinistra  in 


DEGLI  ARAZZI 


63 


alto  vedesi  il  re  David  affacciato  al  balcone 
del  suo  palazzo.  In  fondo  a  destra  si  legge: 


D.  ARTExMI .  PINX  .  P.  FEVÈRE  PARI- 
SIIS  EXTRAX  1663. 


Tessuto  in  seta,  filaticcio  e  stame. 

1653.  21  giugno.  Si  fa  creditore  Pietro  Fevère,  per  avere 
fatto  tingere  e  cuocere  la  seta  servita  per  il  quadro  della 
moglie  di  Uria  (Bersabea)  e  più  per  fattura  del  quadro 
ove  la  stessa  è  rappresentata  nuda  quando  si  addobba. 
—  Conti,  Op.  cit.). 


DOCUMENTO  N.^  i. 


M  ■■■■ 


In  nomine  Domini  nostri  Jesu  Christi  Amen  Anno 
ab  eiusdem  salutifera  incarnatione  MDXLviij  Indi- 
ctione  vjj  et  die  iij  mensis  septembris.  Actum  Flo- 
rentias  in  palatio  lU.m^  familiae  de  Medicis  sito  in 
pòpuio  Sancti  Laurentii  de  Fiorentia  Presentibus  te- 
stibus  etc.  Spectabili  Michaele  olim  Zenobii  de  Ro- 
bertis  et  Ser  Petro  olim  Soldi  magistri  Andree  de 
Savellis  civibus  florentinis  et  Bartolomeo  Antonii  de 
Poppiano  rotellino. 

Manifesto  sia  a  qualunque  vedrà  o  udirà  il  pre- 
sente publico  istrumento  come  Conciosiache  altra  volta 
sotto  di  XX  del  mese  di  ottobre  dell'anno  1546  fussin 
facti  certi  capitoli  et  convenzioni  da  durare  per  3  anni 


66 


DOCUMENTI 


intra  il  R.do  M.^  Pier  Francesco  Riccio  S.^^'  Maior- 
domo  et  Secretarlo  dell' Ill.mo  et  Ecc.^^^  S.^^'  nostro 
Duca  come  Mandatario  et  in  vice  et  nome  di  Sua 
Eccellenza  con  la  promessa  de  rato  da  una  parte,  et 
M.o  Giovanni  Rost  Fiammingo  Arazziere  in  suo  nome 
dall'altra  sopra  i  negotii  et  cose  delle  Arazzerle  et 
Arte  sopra  ciò  da  instituirsi  in  Firenze  per  decto 
Maestro  Giovanni,  come  più  largamente  appare  per 
decta  conventione  et  capitoli  fermati  per  publico 
instrumento  rogato  per  mano  di  me  notaro  infra- 
scritto al  quale  allo  effecto  di  che  di  sotto  si  habbia 
rapporto.  Et  con  ciò  sia  che  le  medesime  parti  vo- 
glino  detta  capitolazione  e  convenzione  prorogare  et 
sopra  le  predecte  cose  di  nuovo  convenire  et  altro 
fare  di  che  et  come  di  sotto. 

Perciò  il  prefato  KA^  S.^^'  Maiordomo  ne  medesimi 
modi  e  nomi  da  una  e  decto  Maestro  Giovanni  Rost 
in  suo  nome  dall'altra  costituiti  dinanzi  a  me  notaro 
infrascritto  e  testimoni  premessi  in  ogni  migliore 
modo  etc.  di  comune  consenso  vennono  a  la  infra- 
scritta convenzione  e  patti  come  di  sotto  per  capitoli 
si  dispone,  cioè 

Prima  (salve  le  cose  infrascritte)  per  vigore  del 
presente  contracto  prorogorno  et  prorogono  decta 
vechia  convenzione  et  capitolazione  di  che  di  sopra 
per  anni  x  proximi  dal  di  che  quella  sarà  finita  che 
finire  debbe  per  tutto  di  19  d'ottobre  proximo  futuro 
del  presente  anno  1549.  Con  questo  che  la  provi- 
sione annua  delli  scudi  seicento  d'oro  di  che  in  decta 


DOCUMENTI 


67 


vechia  condotta  s'intenda  ridocta,  e  cosi  da  bora  di 
comune  consenso  riducono  a  scudi  cinquecento:  et 
per  torre  ogni  scrupolo  et  differentia  s' intendino  d'oro 
di  moneta  da  pagarsi  al  decto  Maestro  Giovanni  ne 
modi  et  tempi  di  che  in  decto  contratto  vechio  si 
dice  in  tutto  et  per  tutto. 

Item  convengono  che  ogni  volta  che  decto  Maestro 
Giovanni  havesse  bisogno  di  più  stanze  o  case  oltre 
a  quelle  che  esso  tiene  di  presente  per  maggior  nu- 
mero di  maestri  lavoranti  et  artefici  da  condursi  per 
decto  Maestro  Giovanni  di  tale  mestiero  decto  KA^ 
S.*^^'  Maiordomo  sia  tenuto  a  pagarli  la  pigione  di 
dette  stanze  o  case  per  insino  al  numero  di  V  cento 
simili  l'anno  durante  il  tempo  della  presente  proroga 
et  condotta,  le  quali  case  et  stanze  sia  tenuto  non  di 
meno  decto  Maestro  Giovanni  a  provvedersele  da  per 
se  senza  altra  opera  o  fatica  di  decto  S.^^'  Majordomo 
o  suoi  Ministri,  e  sia  tenuto  decto  R.^^^  Sve  ^  pagare 
tale  pigione  ogni  sei  mesi  per  rata. 

Item  promette  decto  KA^  Sj^  ad  ogni  requisizione 
di  detto  M.^  Giovanni  baveri!  facto  mettere  in  ordine 
al  Giardino  in  sua  bottega  una  Guardaroba,  cioè, 
palchi,  armari,  tavole,  cassette  e  altre  simili  appar- 
tenenze ad  effecto  di  guardare  et  conservare  più  sicu- 
ramente, oro,  argento,  seta  et  altre  materie  et  lavori 
di  decta  sua  arte  et  bottega.  —  Et  più  una  Tinto- 
ria con  caldaje  et  suoi  fornimenti  dove  decto  M.^  Gio- 
vanni (a  sue  spese  non  di  meno)  possi  più  comoda- 
mente tignere  d'ogni  colore  necessario  all'arte  sua. 


68 


DOCUMENTI 


—  Nelle  quali  Guardaroba  e  Tintoria  non  sia  tenuto 
decto  RA^  Sig.®  a  spendere  più  che  per  insino  alla 
somma  di  scudi  200  simili  di  L.  7  per  scudo  et  ogni 
altra  spesa  che  ci  occorresse  vada  sopra  di  decto 
M.^  Giovanni  et  a  suo  conto  et  decta  Guardaroba 
et  Tintoria  et  fornimenti  sia  tenuto  decto  M.^  Gio- 
vanni a  mantenere  et  conservare  di  suo  et  alla  fine 
della  condotta  a  rilasciare  ogni  cosa  liberamente  al 
detto  S.oi'  Maiordomo. 

Item  convengono  e  si  obliga  decto  M.^  Giovanni 
ad  accettare  et  tenere  in  casa  sua  continuamente  du- 
rante il  tempo  della  presente  proroga  et  condotta  tutti 
quelli  putti  fiorentini  et  dello  stato  che  da  qui  in- 
nanzi volessino  imparare  tale  mestiero  per  insegnare 
loro  decta  arte  et  tintura.  Con  tale  dichiarazione  et 
distinzione  però  che  venendo  decti  putti  per  impa- 
rare a  loro  spese  di  vitto  et  altro  sia  tenuto  detto 
Maestro  Giovanni  ad  accettarli  come  disopra  et  in- 
segnare et  fare  insegnare  loro  gratis  tale  arte  et  tin- 
tura et  quelli  che  volessino  acconciarsi  seco  alle  spese 
di  vieto  ma  non  per  più  tempo  che  per  insino  in 
tre  anni  in  tale  caso  debbia  decto  M.^  Giovanni  ba- 
vere a  ragione  di  scudi  due  d'oro  simili  il  mese  per 
ciaschuno  di  detti  putti  per  detti  alimenti  et  a  tutti 
quelli  che  si  acconcieranno  seco  per  insino  a  sei  anni 
sia  tenuto  M.^  Giovanni  ad  insegnare  loro  gratis  et 
alimentarli  a  tutte  sue  spese  di  vitto  per  tutto  detto 
tempo. 

A  quaH  putti  o  giovani  decto  Maestro  Giovanni 


DOCUMENTI 


69 


si  oblig:a  ad  insemare  e  fare  insemiare  detto  me- 
stierio  di  fare  arazzerie  et  tinture  et  tino-ere  d'orni 
sorte  colore  opportuno  et  necessario  a  tale  arte  e  fare 
d'ogni  sorte  lavoro  e  tintura  et  orni  altra  cosa  e  se- 
pereto  a  tale  mestiero  et  tintura  attenente  con  orni 
prestezza  e  diligenza  possibile  et  questo  si  et  in  tale 
modo  che  lo  effetto  sia  che  avanti  che  fmischa  il 
tempo  della  presente  convenzione  et  proroga  della 
arte  et  mestiero  di  arazzerie  con  tutti  i  segreti  an- 
chora  della  tintura  si  sia  imparata,  acquistata  et  ferma 
nella  città  di  Firenze  si  et  in  tale  modo  che  senza 
appoggio,  amminiculo  o  ammaestramento  alcuno  di 
qual  si  vogha  persona  forestiera  decta  arte  et  tintura 
si  potrà  fare  et  exercitare  nella  città  di  Firenze  per- 
fettamente da  decti  putti  et  giovani  fiorentini  o  dello 
Stato. 

Item  si  dichiara  et  obligasi  decto  maestro  Giovanni 
a  dare,  vendere  e  concedere  a  sua  Eccellenza  Ill.ma 
le  Arazzerie  et  altri  lavori  per  i  pregi  di  che  rispet- 
tivamente si  fa  menzione  nella  prima  condotta  et 
convenzione  in  tutto  e  per  tutto  riferendo  congrua- 
mente  r  una  cosa  all'  altra,  et  questo  però  salve  le  cose 
disposte  quanto  alla  materia  del  presente  capitolo  nella 
cedola  quale  si  trova  appresso  di  detto  S,^^'  Maior- 
domo  soscritta  di  mano  di  decto  Maestro  Giovanni. 

Item  convengono  che  al  tutto  siano  fatti  osservare 
i  Capitoli  di  Fiandra  fatti  et  firmati  circa  tale  exer- 
cizio  et  mestiero  quali  si  ritrovano  in  mano  dell'of- 
ficiale dell'arte  della  lana  et  confirmati  qui  in  Firenze 


70 


DOCUMENTI 


per  sua  Eccellenza.  Et  cosi  decto  KA^  S.^^  Maiordomo 
in  detto  nome  promette  al  detto  Maestro  Giovanni 
presente  tale  osservanza  in  ogni  miglior  modo  etc. 

Item  si  obliga  il  detto  Rev.^o  S.oi'  Maiordomo  al 
decto  Maestro  Giovanni  oltre  alle  24  telala  di  che 
nella  vedila  condotta  provederli  anchora  a  tutte  spese 
di  esso  R.^o  Sor  tutte  quelle  telala  che  il  bisognaranno 
di  più  per  uso  dei  suoi  maestri  e  lavoranti  ad  ogni 
requisitione  di  esso  M.^  Giovanni  con  tutti  i  loro 
fornimenti  et  appartenenze,  et  fatta  che  sarà  una  volta 
tale  consegna  di  telala  et  loro  fornimenti  sua  Signo- 
ria non  sia  tenuta  ad  altro  quanto  a  decte  telala  et 
fornimenti,  ma  sia  sempre  tenuto  per  l' advenire  Mae- 
stro Giovanni  a  mantenerle  da  per  se  et  a  sue  spese 
fornite  da  potere  lavorare  senza  altra  opera  o  spesa 
di  decto  S.o^'  Maiordomo,  e  alla  fine  di  detta  condotta 
M.^  Giovanni  sia  tenuto  e  cosi  promette  tutte  dette 
telala  cosi  della  prima  come  della  presente  condotta 
con  tutti  i  loro  fornimenti  et  appartenenze  ristituire 
al  decto  S.^^'  Maiordomo  presente  liberamente  et  senza 
alcuna  exceptione  etc. 

Item  promette  decto  R.^^  g^or  Majordomo  al  decto 
maestro  Giovanni  che  non  li  saranno  tolti,  impediti 
o  sviati  maestri,  lavoranti  o  garzoni  di  alcuna  sorte 
sì  et  in  tal  modo  che  lo  effetto  sia  che  qual  si  vo- 
glia di  detti  che  si  partisse  da  lui  senza  sua  expressa 
licenzia  non  possi  mai  per  alcun  tempo  essere  ac- 
ceptato  da  alcuno  in  questo  stato  a  lavorar  seco,  Al- 
trimenti che  totalmente  siano  sottoposti  alle  pene  et 


DOCUMENTI 


71 


prejudicii  che  si  contengono  in  decta  capitulazione 
di  Fiandra  confirmata  come  è  decto  per  sua  Eccel- 
lenza in  Firenze  in  tutto  e  per  tutto  et  tante  volte 
quante  tali  lavoranti  e  garzoni  contravenissino  come 
di  sopra  tante  volte  s'intendino  caduti  nelle  pene  di 
detta  capitolazione  di  Fiandra  et  econverso  alla  me- 
desima pena  sia  sottoposto  detto  M.^  Giovanni  et  altri 
che  da  altri  maestri  si  partissino  contro  la  forma  di 
sopra  et  di  decta  capitolazione  et  cosi  da  hora  decto 
M.^  Giovanni  si  sottopone. 

Et  le  predecte  cose  et  ciaschuna  di  esse  hanno  facto 
le  decte  parti  in  decti  nomi  con  condizione  et  dichia- 
razione che  se  decto  M.^  Giovanni  per  tutto  di  19  di 
octobre  proximo  futuro  non  hara  dato  al  decto  K,^ 
S,^^  Maiordomo  uno  o  più  sufficienti  et  idonei  mal- 
levadori a  suo  piacimento  per  la  observanza  cosi  del 
presente  contracto  come  delle  cose  contenute  nella 
convenzione  vechia  et  ciaschuna  di  esse,  che  in  tale 
caso  sia  come  se  il  presente  contracto,  proroga  et 
convenzione  facta  non  fusse  a  bene  placito  non  di 
meno  di  decto  R.'^  S.^^  Maiordomo. 

Que  omnia  et  singula  suprascripta  diete  partes  dictis 
respective  nominibus  et  quelibet  earum  solemnibus 
stipulationibus  hinc  inde  intervenientibus  promiserunt 
altera  alteri  et  e  converso  observare  etc.  et  contra  non 
venire  etc.  et  in  causa  contravensionis  reficere  omnia 
damna  expensas  et  interesse  etc.  prò  quibus  omnibus 
observandis  et  adimplendis  obligaverunt  se  diete  par- 
tes dictis  nominibus  et  omnia  earum  bona  presentia 


72 


DOCUMENTI 


et  futura  etc.  Renuntiantes  etc.  quibus  precepi  per  gua- 
rentigiam  etc.  Rogantes. 

Estratta  la  presente  copia  da  Carte  7 1  di  un  pro- 
tocollo di  contratti  di  Ser  Giovambattista  del  fu  Lo- 
renzo Giordani  notaro  pubblico  Fiorentino  che  tira 
dall'anno  1549  al  1550  esistente  nel  fascio  G.  2^51 
dell'Archivio  notarile  anticosimiano  che  qui  si  con- 
serva, e  collazionata  concorda  salvo  ecc. 

Quale  si  rilascia  in  carta  libera  alla  Direzione  delle 
RR.  Gallerie  e  Musei  di  Firenze  previa  richiesta 
fattane. 

Dal  R.  Archivio  di  Stato  di  Firenze 
Li  IO  Ottobre  1883. 

U  Archivista 

Giov.  Baroni. 

//  Direttore 

.  G.  Milanesi. 


DOCUMENTI 


73 


DOCUxMENTO  2. 

 ^  ■■• 

MINISTERO  DELLA  CASA  DI  S.  M. 

ARCHIVIO  IX  FIRENZE 


Certifica  il  sottoscritto,  come  a  pagine  41  del  volume  21 
delle  Carte  Medicee  esistenti  in  quest'Archivio  leggasi 
quanto  apprefso. 

MDXLVIIII 

Addì  XV  di  Luglio 

Si  farà  nota  i  questa  carta  di  tutte  Tarazzerie 
co. dotte  sino  a  di  i^  guardaroba  da  vn}'^  Janni  Ro- 
sto  tappezziere. 

j      Pezzo  dispalliera  di  seta  et  d^  disegno  d^ 

Bachiacca  lunga  alla  misura  loro.  .  alle    5  J  L''  3  — 
j      Pezzo  dispalliera  simile  disegno  d^  detto,  al    8  —  L^'  3  | 
j      Pezzo  dispalliera  simile  d^  detto  L''.  .  .  al    3     L''  3  — 
j      Pezzo  dispailiera  simile  d^  detto  lunga,  al  10  ^  3 
]      Portiera  di  seta  et  d*^  la  prima  vera  del 

Bronzino  lunga  al    3  2  l 

j      Portiera  simile  l' Jnnocentia  d^  Bronzino 

lunga  al    31       2  i 

(Vedi  Cat.  nuni.  122). 
j      Portiera  simile  La  prima  vera  Loro  L*  .  al    3  l       2  ^ 


74 


DOCUMENTI 


j      Panno  di  seta  et      disegno  d^  Bronzino 

detto  la  vendita  di  Josef  lungo.  ...  al    8  |       7  | 

j      Panno  simile  disegno  d^  Pont'  olmo  detto 

la  coppa  di  Josef  lungo  al    8  —  L'"  4  — 

j  Panno  simile  d^  Bronzino  detto  la  pri- 
gionia di  Josef  lungo  al    8  1  L'*  6  i 

j  Panno  di  seta  et  doro  disegno  del  Bron- 
zino detto  e  XII.  fratelli  di  Josef  et  è 
tagliatto  per  sop.  la  porta  et  la  parte 

del  panno  i.tero  è  lungo  al    8  —      2  4 

sop*  la  porta  alto  al    2  1  L-'^  3  | 

el  fregio  di  detta  parte  alto  al    5  —  L*  —  | 

j      Panno  simile  d^  Pont'Olmo  detto  la  fuga 

di  Josef  lungo  al  7  1 1      4  J-  l 

XXX  coperte  di  più  sorte  da  carriaggi  di  fila- 
ticcio co  Larme  di  lor  Ec.*'^  misurate 
quattro  di  dette  et  ragguagliate  sono 
alte  ciasc*  di  dette  al    3  J      4  1 

j  coperta  simile  di  Lana  stietta  della  mi- 
sura detta  al    —  — 

j      Pezzo  dispalliera  di  seta  et  d' oro  disegno 

d^  bachiacca  lunga  al    —  — 


Addj  uj  d'agosto 
V°   Panno  di  seta  et  d<^  il  sole  luna  et  le 

XII  stelle  disegno  d^  Bronzino  alto  i' tutto  al  44  —  i 
III]  coperte  di  lana  grosse  da  soma  co~  larme 

di  lor  Ec}'^ .   — 

Li  IO  Ottobre  1883. 

U  Archivista 

Ferdinando  Soldi. 


DOCUMENTI 


75 


DOCUMENTO  N.<>  3. 
 ^  


MINISTERO  DELLA  CASA  DI  S.  M. 

ARCHIVIO  IN  FIRENZE 


Certifica  il  sottoscritto,  come  a  pagine  42  del  volume  21 
delle  carte  Medicee  esistenti  in  quest'Archivio  leggasi 
quanto  apprefso. 

MDX/VIIIJ 

Addì  XV  di  luglio 

Si  noterà     questa  carta  tutte  larazzerie  condotte 
guardarobba  di  S.  Ecc^  sino  a  questo  di  da  M^'^ 
Niccio  tappezziere  ducale. 

j     Pezzo  dispalliera  di  seta  et  doro  disegno 

d^  Bachiacca  lunga  alle  5  ^         3  i 

j    Pannetto  simile  da  altare,  disegno  d^  Sal^^ 

detto  ecce  homo  alto  ^^3  1         3  -| 

restituito  et  era  guasto  (Vedi  Cat.n.  118). 
j    Panno  di  seta  et  d°  disegno  d^  detto  SaP'^ 

detto  el  sogno  di  Josef  lungo  .....  al  8  J         6  f 
V°  Panno  simile  del  Bronzino  la  captura  di 

Beniamino  lungo  al  8  i-     L**  4  | 

V°  Pannetto  di  seta  et  d<^  da  altare  disegno 

d^  SaP^  detto  la  pietà  lungo  alle  2  J  J       2  |  ^ 

(Vedi  Cat.  num.  119). 


7 


76 


DOCUMENTI 


j    Pannetto  simile  di  seta  sola  detto  ecce  homo 

disegno  di  detto  lungo  al  3  i         3  4 

(Vedi  Cat.  num.  118). 
X  coperte  di  filaticcio  da  carriaggi  co  Larme 

di  lor  Ec*'®  alle  ragguagliate  al  3  |     L''  4  { 

V  coperte  simili  di  lana  alla  medesima  mi-  . 

sura  al  3  I         4  J 

Addi  iij  d'agosto 

Panno  di  seta  et  d*^  la  fuga  di  Josef  dalla 

regina  alto  alle  8  J     L*  7  - 

Panno  simile  e  XII  manipuli  disegno  d^ 

Bronzino  alto  al  8  J         4  J 

Li  IO  Ottobre  1883. 

UArchivista 

Ferdinando  Soldi. 

 .r^èG^—  


DOCUMENTO  N.<>  4. 


In  nomine  Domini  nostri  Jesu  Christi  Amen:  Anno 
ab  eiusdem  salutifera  incarnatione  MDL  indictione  viiij 
et  die  xvij  mensis  novembris.  Actum  Florentias  in  pa- 
latio  ducali,  presentibus  Tanay  q.  Niccole  de  Medicis 
cive  fiorentino  et  Taddeo  Antonii  de  barberino  te- 
stibus  ad  infrascripta  omnia  et  singula  vocatis  habi- 
tis  et  rogatis. 


DOCUMENTI 


77 


Manifesto  sia  a  qualunche  vedrà  o  udirà  il  presente 
publico  instrumento  come.  Conciosiachè  altra  volta 
sotto  di  XX  di  ottobre  dell'anno  1546  fusse  fatta  certa 
conventione  da  durare  per  tre  anni  intra  il  R.^  M.^  Pier 
Francesco  Riccio  Maiordomo  et  secretarlo  dell'IlLmo 
et  Ecc.mo  S.^i'  nostro  Duca  come  mandatario  et  in 
vice  e  nome  di  Sua  Ecc.^  con  la  promessa  de  rato 
da  una  parte  et  Maestro  Niccola  Carchera  Arazziere 
Fiammingo  in  suo  nome  dall'altra,  Sopra  le  cose  de 
le  Arazzerle  et  Arte  sopra  ciò  da  istituirsi  in  Firenze 
per  detto  Maestro  Niccola  come  appare  per  lo  instru- 
mento di  detta  conventione  et  capitolatione  passata 
per  mano  di  me  notaio  infrascritto.  Al  quale  à  lo  ef- 
fetto di  che  di  sotto  si  habbia  rapporto.  Et  con  ciò 
sia  che  le  medesime  parti  voglino  detta  capitolazione 
et  conventione  prorogare  et  sopra  le  predette  et  in- 
frascritte cose  di  nuovo  convenire  et  altro  fare  di  che 
et  come  di  sotto. 

Perciò  il  prefato  KA^  S.^^  Maiordomo  ne  medesimi 
modi  et  nomi  da  una,  et  detto  Maestro  Niccola  in 
suo  nome  da  l'altra  in  ogni  mighor  modo  etc.  ven- 
nono  di  comune  consenso  a  la  infrascritta  conventione 
et  patti  come  di  sotto  per  capitoli  si  dirà,  cioè: 

Prima  (salve  le  cose  infrascritte)  per  vigore  del 
presente  Contratto  prorogorno  la  soprascritta  vechia 
conventione  di  che  di  sopra  per  anni  4,  proximi  co- 
minciati adi  21  d'ottobre  1549,  con  questo  che  la 
provisione  annua  delli  scd^  600  di  che  in  detta  con- 
dotta vechia  s'intenda  ridotta  et  cosi  da  hora  di  co- 


78 


DOCUMENTI 


mime  concordia  riducono  a  scudi  200.  Et  per  tor  via 
ogni  scrupolo  di  differentia  s'intendino  d'oro  di  mo- 
neta da  pagarsi  per  io  advenire  al  decto  Maestro  Nic- 
cola  ne  modi  et  tempi  di  che  in  detto  contratto  vechio 
si  dice  in  tutto  e  per  tutto. 

Item  si  obliga  il  detto  KA^  S.^^*  Majordomo  per 
r  advenire  provedere  al  detto  Maestro  Niccola  oltre 
alle  dodici  telala  che  insino  a  qui  si  trovano  ne  la 
bottega  di  esso  Maestro  sei  telala  più,  et  cosi  in  tutto 
insino  al  numero  di  diciotto  telala  et  non  più  per 
uso  de' suoi  maestri  et  lavoranti  ad  ogni  requisitione 
di  esso  Maestro  Niccola  con  tutti  i  loro  fornimenti 
et  appartenenze.  Et  fatto  che  sarà  una  volta  tale  ac- 
crescimento di  dette  telala  più  insino  al  detto  numera 
di  xviij  con  detti  loro  fornimenti  Sua  Sj^^  RM  non 
sia  tenuta  ad  altro,  ma  sia  tenuto  per  l' advenire  dettO' 
Maestro  a  mantenersele  da  per  se  et  a  tutte  sue  spese 
finite  da  poter  lavorare  senza  altra  opera  o'  spesa  di 
detto  S.or  Majordomo.  Et  a  la  fine  di  detta  condotta 
M.o  Niccola  sia  tenuto  e  cosi  promette  tutte  dette 
tela)  a  cosi  de  la  prima  come  de  la  presente  condotta 
con  tutti  i  loro  fornimenti  et  appartenenze  restituire 
al  detto  S.o^  Maiordomo  presente  et  accettante  Ube- 
ramente et  senza  alcuna  eccettione. 

Item  convengono  che  ogni  volta  che  detto  M.^  Nic- 
cola havesse  bisogno  di  maggior  casa  o  di  più  stanze 
oltre  a  quelle  che  esso  tiene  di  presente  per  maggior 
numero  di  maestri  lavoranti  et  artefici  da  condursi 
per  detto  M/>  Niccola  di  tale  mestiero,  detto  R.^i« 


DOCUMENTI 


79 


'  S.^^*  Majordomo  sia  tenuto  a  pagarli  la  pigione  di 
dette  stanze  o  case  insino  ai  numero  di  scudi  cento 
d' oro  di  moneta  V  anno  in  tutto  durante  il  tempo  per 
l'advenire  de  la  presente  proroga  et  condotta  le  quali 
•stanze  o  case  sia  tenuto  non  di  meno  detto  Maestro 
Niccola  à  provedersele  da  per  se  senza  altr' opera  o 
fatica  di  detto  S.^^'  Maiordomo  o  suoi  ministri  pa- 
gando tale  pigione  ogni  sei  mesi  per  rata,  la  quale 
non  di  meno  pagar  si  debba  tempo  per  tempo  a'  pa- 
droni de  le  stanze  da  condursi  per  detto  conto  o  loro 
legitimi  mandati. 

Item  convengono  et  si  obliga  detto  M.^  Niccola 
ad  accettare  et  tenere  in  casa  sua  continuamente  du- 
rante il  tempo  de  la  presente  proroga  et  condotta 
incominciando  di  presente  insino  a  quel  numero  di 
putti  o  giovani  Fiorentini  o  dello  Stato  che  dichiarerà 
decto  S.or  Majordomo,  à  quali  esso  Maestro  si  obliga 
ad  insegnare  et  fare  insegnare  detto  mestiero  di  fare 
Arazzarie  et  tintura  et  a  tignere  d'ogni  sorte  colore 
opportuno  et  necessario  a  tale  arte  et  fare  d'ogni  sorte 
lavoro  et  tintura  et  ogni  altra  cosa  et  segreto  a  tale 
mestiero  et  tintura  attenente  con  ogni  prestezza  at- 
tentione  et  diligenza  possibile.  —  I  quali  putti  et 
giovani  sia  tenuto  et  cosi  si  obliga  detto  M.^  Nic- 
cola accettare  et  tenere  in  casa  sua  continuamente  et 
alimentarli  a  tutte  sue  spese  per  tutto  detto  tempo, 
eccettuandone  però  quelli  putti  che  habbino  servito 
per  tre  anni  detto  Maestro  Niccola  in  decta  arte,  per- 
chè tali  s'intendono  dovere  stare  a  spese  sue  secondo 


8o 


DOCUMENTI 


la  consuetudine  per  tanto  tempo.  —  Et  da  l'altra 
banda  detto  S.^r  Majordomo  per  tale  retentione  di 
giovani  o  putti  promette  pagare  al  detto  Maestro  Nic- 
cola  ogni  anno  durante  la  presente  proroga  scudi  Du- 
gento  simili  pagando  ogni  tre  mesi  la  rata  o  come 
saranno  d'accordo. 

Item  si  obliga  detto  M,^  Niccola  a  dare  vendere 
et  concedere  a  Sua  Eccellenza  Ill.ma  le  Arazzerle  et 
ogni  altro  lavoro,  per  i  pregi  che  ne  converranno  alla 
giornata  et  ne  saranno  d'accordo  la  prefata  Sua  Ec- 
cellenza o  suoi  agenti  et  Ministri  et  detto  Maestro. 

Item  convengono  che  al  tutto  sieno  fatti  osservare 
i  capitoli  di  Fiandra  fatti  et  fermati  circa  tale  exer- 
citio  et  mestiero,  quali  si  trovano  in  mano  de  l'of- 
ficiale de  l'arte  de  la  lana  et  confermati  qui  in  Firenze 
per  sua  Eccellenza  et  cosi  detto  KA^  S.^^'  Maiordoma 
in  detto  nome  promette  al  detto  Maestro  Niccola  pre- 
sente tale  osservanza  in  ogni  miglior  modo  etc. 

Più  promette  detto  R.^o  S.^^'  Majordomo  al  detta 
M.^  Niccola  che  non  li  saranno  tolti  impediti  o  sviati 
Maestri  lavoranti  o  garzoni  di  alcuna  sorte  si  et  in 
tal  modo  che  e  ne  segua  lo  effetto  che  qualsivoglia 
de  detti  che  si  partisse  da  lui  senza  sua  espressa  li- 
cenza non  possi  mai  per  alcun  tempo  essere  accet- 
tato da  alcuno  in  questo  stato  a  lavorar  seco,  altri- 
menti che  totalmente  sieno  sottoposti  alle  pene  et 
prejudici  che  si  contengono  in  detta  Capitolatione  di 
Fiandra  confirmata  come  e  detto  per  sua  Eccellenza 
in  Firenze  in  tutto  et  per  tutto.  Et  tante  volte  quante 


DOCUMENTI 


8l 


tali  lavoranti  et  garzoni  contravenissino  come  di  so- 
pra, tante  volte  si  intendino  caduti  ne  la  pena  di  detta 
Capitolatione  di  Fiandra.  Et  è  converso  a  la  medesima 
pena  sia  sottoposto  detto  Maestro  Niccola  et  altri  che 
da  altri  Maestri  si  partissino  contro  la  forma  di  sopra 
et  di  detta  capitolatione  et  cosi  da  bora  detto  Maestro 
Niccola  si  sottopone  in  tutto  et  per  tutto. 

Et  le  predette  cose  et  ciascuna  di  esse  hanno  fatto 
le  dette  parti  in  detti  nomi  con  conditione  che  se 
detto  M.o  Niccola  per  tutto  il  presente  mese  non  harà 
dato  al  detto  R.^^  S^^  Majordomo  uno  o  più  suffi- 
cienti et  idonei  mallevadori  à  suo  piacimento  per  la 
osservanza  così  de  la  presente  come  dell'altra  vechia 
conventione  et  capitolazione  et  cose  in  esse  conte- 
nute, che  in  tale  caso  sia  come  se  il  presente  con- 
tratto, proroga  et  conventione  fatta  non  fusse  à  bene- 
placito non  di  meno  di  detto  KA^  S,^^  Majordomo. 

Que  omnia  et  singula  suprascripta  diete  partes  di- 
ctis  respective  nominibus  solemnibus  hinc  inde  stipu- 
lationibus  intervenientibus  promiserunt  observare  etc. 
et  contra  non  venire  etc.  pena  scutorum  quingento- 
rum  auri  in  auro  ac  refectionis  damnorum  et  expen- 
sarum  litis  et  extra  etc.  quae  etc.  quae  etc.  quibus  etc. 
obligaverunt  etc.  Renuntiantes  etc.  guarentigiae  etc. 
Rogantes. 

Item  postea  ibidem  incontinenti  dictis  anno,  indi- 
ctione  et  die,  et  presentibus  eisdem  testibus  etc. 

PubHce  patent  qualiter  Bernardus  olim  Martelli  de 
Bettinis   civis  florentinus   constitutus  in  presentia 


82 


DOCUMENTI 


mei  etc.  et  testium  premissorum,  Audito  et  intellecto 
suprascripto  instrumento  dum  in  presentia  ipsius  Ber- 
nardi audientis  et  intelligentis  conficeretur,  et  asserens 
habere  notitiam  tam  de  premisso  quam  de  altero  su- 
pra  narrato  instrumento  prime  conventionis  rogato 
manu  mei  etc.  ut  supra  sub  dieta  die  20  mensis  octo- 
bris  anni  1546  et  de  omnibus  in  eo  et  eis  contentis, 
et  volens  dato  quod  non  teneatur  se  obligare  ut  infra 
Ideo  precibus  et  mandatis  dicti  magistri  Niccole  pre- 
sentis  fidiussit  et  fidejussor  extitit  prò  dicto  Magistro 
Niccola  penes  dictum  KA^^  D.  Petrum  Franciscum 
dicto  nomine  presentem  acceptantem  et  stipulantem, 
qui  quidem  Bernardus  sciens  non  teneri  ut  supra  vo- 
lens tamen  teneri  et  efficaciter  obligari  etc.  sponte  et 
ex  certa  scientia  tam  ut  fidejussor  et  accessor  quam 
suo  nomine  proprio  et  ut  expromissor  et  principalis 
principaliter  et  in  solidum  se  obligando  etc.  per  se 
suosque  heredes  etc.  omni  modo  etc.  promisit  et  so- 
lemniter  convenit  dicto  R.^o  Domino  Major  Domus 
presenti  et  dicto  nomine  recipienti  etc.  quod  dictus 
Magister  Niccolas  faciet  observabit  et  adimplebit  om- 
nia et  singula  ut  supra  per  eum  promissa  et  conventa 
et  tam  in  proximo  precedenti  quam  dicto  alio  supra 
narrato  instrumento  contenta  etc.  alias  de  suo  ipsius 
Bernardi  proprio  attendere  et  observare  etc.  que  om- 
nia etc.  promisit  observare  etc.  sub  pena  obligatio- 
nibus,  renuntiationibus  et  aliis  in  dictis  supra  scriptis 
instrumentis  et  quolibet  eorum  contentis  De  et  su- 
per quibus  petierunt  etc. 


DOCUMENTI 


83 


Estratta  la  presente  copia  da  Carte  366  di  un  Pro- 
tocollo di  Contratti  rogati  da  Gio.  Battista  del  fu  Lo- 
renzo Giordani  Notaro  pubblico  Fiorentino,  che  tira 
dall'anno  1549  al  1550  esistente  nel  fascio  G.  2^c/, 
dell'  Archivio  Notarile  anticosimiano,  che  qui  si  con- 
serva e  collazionata  concorde  salvo  ecc. 

Quale  si  rilascia  in  carta  libera  alla  Direzione  delle 
RR.  Gallerie  e  Musei  di  Firenze  previa  richiesta 
fattane. 

Dal  R.  Archivio  di  Stato  di  Firenze 


Li  II  Ottobre  1883. 


U  Archivista 


P.  Berti. 


//  Direttore 

G.  Milanesi. 


84 


DOCUMENTI 


DOCUMENTO  5. 
 ^  

MINISTERO  DELLA  CASA  DI  S.  M. 

ARCHIVIO  IN  FIRENZE 


Certifica  il  sottoscritto  come  a  pagine  66  e  6j  del  vo- 
lume 27  delle  Carte  Medicee  esistenti  in  quest'Archi- 
vio leggasi  quanto  apprefso. 

MDLIIJo 

Addi  xxvii°  di  settembre 

Nota  di  tutte  Tarazzerie  venute  in  guardaroba  da 
Mi'<^  Janni  rost  tappeziere  dal  di  che  cominciò  La- 


vorare 

per 

S.  Ec.a  sino  adesso. 

N.- 

2 

Vo 

Panno  grande  del  sogno  del  sole  et  luna 

di  Josef  P°      j  — 

3 

yo 

Panno  grande  della  vendita  di  Josef  d^  et 

seta  »    —  — 

N.« 

4 

Vo 

Panno  simile  del  Pianto  di  jacob  d°  et 

seta  »    —  — 

N/^ 

S 

Vo 

Panno  della  retenzione  della  Veste  di 

Josef  »    —  — 

N/' 

7 

Vo 

Panno  della  prigione  di  Josef  simile .  )>    —  — 

9 

Vo 

Panno  della  vendita  del  frumento  a  fra- 

telli  »    —  — 


DOCUMENTI  85 


N.""  14      Y°  Panno  della  tazza  et  ritentione  di  be- 

niamin  _  _ 

N.^  18  Panno  qu<^  faraone  accetta  Jacob  nel  re- 
gno »    —  — 

N.^  20      V°  Panno  della  sepoltura  di  Jacob  ....)>    —  — 

Pezzo  dispalliera  d°  et  seta  dove  si  batte 

el  grano  L°    —  — 

(Vedi  Cat.  num.  16). 


V°  Pezzo  dispalliera  simil^  con  la  fortuna.  »  —  — 

(Vedi  Cat.  num.  17). 

V°  Pezzo  dispalliera  simile  con  V^  pavone.  »  —  — 

V°  Pezzo  dispalliera  simile  con  la  charita  »  —  — 

(Vedi  Cat.  num.  15). 

Pezzo  dispalliera  simile  con  dua  puttj.  »  —  — 


(Vedi  Cat.  num.  18). 

V°  Pezzo  dispalliera  simile  » 

V°  Panno  di  giugno  et  luglio  d°  et  seta 

finiss.™^  )) 

(Vedi  Cat.  num.  22). 
V°  Panno  d'agosto,  ybre,  8bre  et  9bre  si- 
mile  » 

(Vedi  Cat.  num.  23). 


V°  Panno  di  xbre,  genn^°  et  febb^°  simile.  »    —  — 

(Vedi  Cat.  num.  20). 
V*'  Portiera  d^  et  seta  a  Paesi  con  V*  fe- 

mina  »    —  _ 

V''  Portiera  simile  con  la  Justitia  »    —  — 

(Ved.  Cat.  num.  122). 
V°  Portiera  simile  con  La  prima  vera.  .  »    —  — 

(Vedi  Cat.  num.  121). 

Dua  coperte  da  soma  di  filaticci  et  lana  con 

Larme  di  lor  EccS'^  con  la  biscia  ...»    —  2 


86 


DOCUMENTI 


XXVIII    coperte  da  soma  simile  con  Larme  di  lor 

Ecc.*^^  col  tosone  L°  -—28 

Xj         coperte  da  soma  di  filaticci  et  lana  grosse 

con  Larme  col  tosone  et  fregio  a  verzura.  »  —11 

Li  IO  Ottobre  1883. 

U  Archivista 

Ferdinando  Soldi. 

—   ^§G^  


DOCUMENTO  N.°  6. 
 ^  

MINISTERO  DELLA  CASA  DI  S.  M. 

ARCHIVIO  IN  FIRENZE 


Certifica  il  sottoscritto  come  a  pagine  67  e  68  del  vo- 
lume 27  delle  Carte  Medicee  esistenti  in  quesf  Archi- 
vio leggasi  quanto  apprefso, 

MD^IIJo 

Addj  xxvij°  di  yembre 

Nota  di  tutte  l'arazzerle  condotte  In  guardaroba 
di  S.  Ec.^  da  mJ^  Nlccholas  carchera  dal  di  che  co- 
minciò a  lavorare  per  S.  Ec.^  sino  adesso. 

N.^  I  Panno  d^  et  seta  del  sogno  di  iosef  de 

manipuli  per  la  sala  grande.  .  .  .  L^    _  _ 


DOCUMENTI 


87 


V  0 

0 

V 

1  dllllU    UClicl    iUgcl    U.1    iUoCl  Udiicl  UUillld 

8 

V" 

Psnno  simile  del  sogno  di  faraone  delle 

"N^  0 

IO 

Vo 

Panno  della  ritentione  di  Simeone  da 

XJ° 

Vo 

Panno  della  venuta  di  beniamin  a  Josef.    »    —  — 

XIJ° 

Vo 

Panno  del  convito  di  tutti  i  fra.lli  con 

Josef  »    —  — 

XT  n 

xiij°  V° 

Panno  della  coppa  di  iosef  nel  sacco  di 

15 

Vo 

PiiTTnr)  HpII;?    rprocmitinrip  di  ToQpf  cc\ 

X.  (X\.i.\.l\J      \X\,i.i.cX,      1  V^CWii  ili  L  J.»^11V^     \4.i      IVJoVi  \^\J 

fra.lli  »    —  — 

16 

Vo 

Panno  della  recognitione  di  Josef  doppo 

17 

Vo 

Panno  della  venuta  di  Jacob  i~  egitto.  »    —  — 

19 

Vo 

Panno  della  beneditione  di  Jacob  a 

figliuoli  di  josef. 


»    —  — 


V°    Pezzo  dispalliera  co^  V*  medaglia  in 
mezzo  d.''  et  seta  » 

V°    Pezzo  dispalliera  simile  co  V*  palla  di 
vetro  » 

V*^    Pezzo  dispalliera  simile  a  grottesche.  » 

V°    Pezzo  dispalliera  simile  piccolo  ...» 

V'*    Pannetto  di  marzo,  aprile  et  maggio 

d.°  et  seta  finiss°  » 

(Vedi  Cat.  num.  21). 

V°    Pannetto  di  seta  stietta  ecce  homo  per 

Laltar  » 

(Vedi  Cat.  num.  118). 
V^    Pannetto  d.^  et  seta  co"  La  pietà  per 

Laltar  » 

(Vedi  Cat.  num.  119). 


88 


DOCUMENTI 


V'^    Portiera  d.^  et  seta  co"  lamie  d  2  fiumj 

cominciata  da  fran.°  di  Pacino  .  .  — 
(Vedi  Cat.  num.  117). 
carpita  da  tavola  dj  seta  verde  co  fregi 

d.°  et  seta  alla  moresca  »    —  — 

V°    coperta  da  soma  di  filaticci  et  Lana  col 

biscione  et  fregi  a  verzura  .  .  .  .  P.      j  — 

XV  coperte  simili  co  Larme  di  lor  ec.^'^  col 
tosone  et  fregi  con  andari  et  ma- 
schere  P.    15  — 

V°    coperta  di  filaticci  et  Lana  grossa  co 

Larme  et  fregi  a  verzura  P.      j  — 

V°    coperta  simile  co  fregi  e  andar j.  .  .  P.      j  — 

XVj  coperte  similj  co  Larme  el  tosone  et 

fregi  a  verzura   .  .  P.    j6  — 

Li  IO  Ottobre  1883. 

L  Archivista 

Ferdinando  Soldi. 


Firenze.  Tip.  Bencini.